Non ci si può lamentare se la stagione turistica appena iniziata sta manifestando quel massiccio calo di presenze che potrà diventare anche definitivo, troppo si è costruito e si continua a costruire distruggendo l'unico valore ambientale su cui invece l'economia isolana avrebbe dovuto investire: il suo paesaggio e il suo ambiente. "Certamente non si può generalizzare poiché fortunatamente non tutti gli elbani hanno l´obiettivo speculativo edilizio quando anche commerciale - afferma Agnese Nannini presidente del locale Comitato WWF Elba-Capraia - ma è vero ed è innegabile che nell´ultimo ventennio all´Elba si è costruito anche troppo e non solo seconde case, ma anche quelle che artatamente e con qualche piccolo stratagemma, nascono come prime e diventano poi seconde perché affittate nei mesi estivi. “Non di colate di cemento hanno bisogno gli elbani, ma di servizi e trasporti efficienti, strade manutenute, dato che sono un colabrodo un po' ovunque, di centri storici curati, puliti e vivibili con una certa "biodiversità" economica e non con una globalizzazione di bar e paninoteche che rendono, in certe ore della giornata, i centri invivibili con il parcheggio selvaggio e la musica ad alto volume” continua il Panda. Perché non è giusto cementificare per "sfruttare" il mercato a discapito del residente che sull´Elba ci vive tutto l´anno e si vede spalmata la TIA dei picchi estivi dei rifiuti per tutto il resto dell'anno. Non è neppure giusto che le strutture regolari come alberghi, campeggi, etc paghino regolarmente le tasse sui loro guadagni quando c´è invece un mercato di affitti in nero mai denunciato. Forse è vero, le stesse autorità preposte dovrebbero fare più controlli, avendone i mezzi e le possibilità per poterlo fare, dall´abuso edilizio a quanto altro palesemente in contrasto con le leggi e con l´ambiente. Anche per gli affitti in nero, basterebbe qualche controllo in più in estate, verificando gli intestatari delle utenze e i documenti degli occupanti per capire come vive l´Elba: i dati sarebbero semplicemente sconcertanti, come è sconcertante rilevare che gran parte del patrimonio edilizio costruito nell'ultimo triennio sia ancora da collocare, a dispetto di prezzi mantenuti artificiosamente alti, simulando una richiesta che in realtà a questi prezzi non c'è. Cosa significa tutto ciò? E' bene ricordare che per gli abusi edilizi e per l´edificato in genere (più o meno abusivamente o legalmente costruito) "dei magazzini degli attrezzi trasformati in seconde case con incrementi locali del 400 per cento in concomitanza dei condoni" nonché per la programmazione globale del territorio, il potere decisionale di fare o non fare, spetta sempre all´Amministratore, come quella del ripristino dei suoli se c´è un abuso. Anch´egli non può sottrarsi a questa logica poiché nella sua veste di Amministratore è ugualmente un´Autorità, come le altre e risponde del suo operato alla collettività. In conclusione, ci troviamo pienamente d'accordo e sono pienamente condivisibili le affermazioni del presidente del PNAT Mario Tozzi al quale esprimiamo piena solidarietà rispetto alle ingiustificate critiche che gli sono state rivolte: "l´isola è a un bivio: o la qualità ambientale o il collasso e la consegna del proprio territorio alle infiltrazioni mafiose". Di casi ce ne sono stati (vedi Elbopoli) e temiamo purtroppo che altri ce ne saranno.
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