Torna indietro

Il Comitato Elba Sanità sollecita le Istituzioni per un rapido intervento sulla sanità elbana.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 09 giugno 2010

Nonostante tutte le rassicurazione della direzione Asl 6 zona Elba sulla presunta efficienza della riorganizzazione dei reparti nell’Ospedale di Portoferraio, sull’entità delle somme investire per la Sanità elbana, il Comitato Elba Sanità non si sente per nulla rassicurato, anzi è sempre di più allarmato. Preoccupa la disinvoltura con cui si delineano i nuovi interventi sulla struttura ospedaliera senza tener minimo conto di tutte le preoccupazioni del personale sanitario e dei cittadini sulle possibili commistioni nei vari reparti dove soprattutto si possono generare contatti fra pazienti particolarmente pericolosi per la loro integrità post-operatoria; ci riferiamo in particolare al reparto di ortopedia ormai completamente integrato con quello di chirurgia. L’integrazione è stata realizzata valutando i presunti risparmi in termini di disponibilità di posti letto, senza ascoltare alcuni pareri negativi degli operatori sanitari, i soli capaci di effettuare valutazioni tecniche ad esclusivo vantaggio dei pazienti. Il progetto di unificare in un solo reparto pediatria, ostetricia, giustificandolo con la necessaria realizzazione di un area Materno Infantile integrata trova anch’essa una netta opposizione da parte di diversi operatori. L’abolizione nel reparto di medicina generale della divisione netta uomini donne, ha arrecato notevoli disagi per la mancanza di servizi adeguati e per una promiscuità lamentata da molti. L’endemica mancanza di un idoneo numero di personale di assistenza, già da tempo segnalata, rende spesso difficile svolgere bene la propria attività professionale a svantaggio di tutti. La Direzione sanitaria ha più volte sottolineato di aver destinato a favore dell’ospedale di Portoferraio somme rilevanti, ma spesso i lavori in corso per ristrutturazioni o adeguamenti vengono interrotti o ripresi per far fronte ad errori di progettazione o a valutazioni diverse in corso d’opera; altre opere già concluse si sono dimostrate o già inadeguate o addirittura inutili, altri macchinari risultano depositati senza che se ne faccia alcun uso. Riteniamo dunque che alcune somme siano state oggetto di sprechi o di spese inutili. Nell’ultimo documento di programmazione socio sanitaria regionale per il prossimo triennio, si ribadisce la volontà di chiudere i piccoli ospedali, ma nello stesso tempo si sottolinea la necessità di salvaguardare i sevizi sanitari essenziali nei territori disagiati ed in particolare in quelli insulari. La contraddizione che si evince in queste due dichiarazioni, probabilmente verrà risolta con un ridimensionamento notevole del nosocomio elbano in termini di servizi e strutture come già sta avvenendo, ma la garanzia di ottenere livelli di assistenza adeguati, come si pregia di fornire in tutto il suo territorio la Regione toscana, viene contraddetta proprio da questo drastico ridimensionamento. Infatti la qualità dell’assistenza verrà sempre a diminuire, i bravi medici e i bravi infermieri saranno sempre più disincentivati a svolgere la loro attività professionale all’ospedale di Portoferraio sia per le note difficoltà logistiche sia soprattutto per l’impossibilità di esprimere al meglio le loro capacità. Si afferma che nei territori dove il numero dei ricoveri e degli interventi clinici è basso non è tecnicamente utile tenere aperte delle strutture ospedaliere perché inadeguate ad garantire con l’alto numero di prestazioni l’efficienza delle stesse. A noi sembra che questo ragionamento sia perfettamente coerente solo con una politica che veda nei risparmi di bilancio l’unico obiettivo di una gestione efficiente scollegata viceversa da una valutazione integrata dei bisogni socio sanitari degli abitanti di ciascun territorio. E’ vero che il personale medico ed infermieristico giovane si forma soprattutto nelle grandi strutture ospedaliere dove l’intensità delle prestazioni e molto alta, ma una volta formato e periodicamente aggiornato saprà operare adeguatamente in ogni entità territoriale anche a bassa intensità. E fondamentale rafforzare le prestazioni nei distretti sanitari elbani in particolare per quanto riguarda quelle relative alle patologie croniche, alle cure palliative, alle terapie contro il dolore, all’assistenza domiciliare alle persone disabili e agli anziani, tutto ciò richiede del tempo e grande capacità organizzativa per togliere all’ospedale tanti carichi di lavoro impropri, ma per l’intanto tali bisogni sono immediati e devono essere soddisfatti subito. Altra necessità importantissima per il nostro territorio insulare è la garanzia della continuità territoriale, non solo per lo sviluppo della nostra economia turistica, ma soprattutto per l’adeguata soddisfazione di tutte le prestazioni di cui abbiamo bisogno. Ci riferiamo alla possibilità di ottenere la gratuità dei trasferimenti marittimi quando siamo obbligati ad usare di strutture sanitarie continentali per alcune diagnostiche , terapie o visite specialistiche, alla possibilità di ottenere percorsi preferenziali nei tempi di attesa proprio in virtù del nostro disagio insulare. Indichiamo soprattutto la necessità che le ambulanze siano imbarcate da tutte le società di navigazione che operano nella tratta Portoferraio Piombino senza distinzione, che il servizio di trasporto sanitario in elicottero sia garantito anche di notte e in situazioni meteo marine difficili. Per ottenere tutto questo occorre che intervenga con decisione la Politica locale, i Consigli Comunali, i Sindaci, la loro Conferenza sulla Sanità a cui ci appelliamo perchè solo loro, insieme ai cittadini di cui hanno la rappresentanza, possono da subito impegnarsi ad imporre una maggiore considerazione per la nostra Isola da parte di chi governa la sanità sia a livello regionale che nazionale.


ospedale insegna striscia

ospedale insegna striscia