Le ultime esternazioni del prof. Tozzi hanno sollevato un'ondata di proteste nel mondo elbano, costituendo la classica goccia che fa traboccare il vaso. E' da notare, peraltro, che esse provengono principalmente dalle parti politiche che a suo tempo appoggiarono l'istituzione del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, il che è tutto dire. Questo potrebbe fare fin troppo gioco alla logica di chi, come noi, all'epoca si oppose in maniera energica all'applicazione della Legge quadro 394/91 nella nostra realtà elbana, ritenendo il provvedimento un'imposizione dall'alto, un'intrusione che avrebbe recato solo disagi e limitazioni alla popolazione residente ed alle attività economiche, piuttosto che i paventati benefici. Che le nostre preoccupazioni fossero state all'epoca lecite e fondate lo dimostrano in parte i fatti. Gli stessi fatti che, se non ci fanno gridare ad imponderabili danni arrecati al sistema socio-economico locale, quanto meno rivelano in tutta la loro evidenza l'inconsistente apporto che il PNAT è riuscito ad arrecare al miglioramento del nostro territorio. Diciamo che la prerogativa di aver operato senza lode e senza infamia ha fatto sì che, nel tempo, l'avversione si sia un po' stemperata, trasformandosi in una civile convivenza e tolleranza che - a questo punto - potrebbero essere rimesse in seria discussione dall'irrituale e provocatorio atteggiamento dell'attuale presidente. Riconoscendo l'impegno profuso dalla direttrice D.ssa Zanichelli - che pur non disponendo di risorse economiche tali da poter incidere significativamente sull'operatività dell'Ente, quantomeno cerca di fare del suo meglio per integrarsi ed interagire con il tessuto locale - abbiamo avuto modo di felicitarci recentemente con lei per il rinnovo del suo incarico all'Elba. Diversamente, il prof. Tozzi risulta essere del tutto inadeguato nel suo ruolo, sia per ciò che dice, che per quanto non fa. Relativamente al secondo punto, il presidente non si è certo distinto in iniziative a favore del territorio: non abbiamo avuto modo di rilevare in questi anni alcun tipo di intervento da parte sua a favore delle preminenti politiche ambientali che ci riguardano. Se parliamo in termini di qualificazione e cura del territorio, di miglioramento del ciclo dei rifiuti, di adeguamento del ciclo idrico e dei sistemi di depurazione, dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e di altre fondamentali tematiche relative all'ambiente, l'attuale presidente del PNAT ha brillato per la sua totale estraneità, declinando le competenze ad altri soggetti istituzionali. Le croniche assenze di Tozzi sono apparse ancora più evidenti con il suo assordante silenzio in merito alla questione dei tralicci Terna, forse motivato da scelte personali. Ancora, l'illustre divulgatore scientifico ha finanche disatteso ogni nostra più flebile aspettativa circa un suo possibile impegno a sostegno della visibilità e dell'immagine del nostro territorio: nonostante la sua attività mediatica, non abbiamo avuto il piacere di sentire e vedere in questi anni alcun tipo di intervento a favore delle bellezze naturalistiche dell'Elba e dell'Arcipelago Toscano. Al contrario, ne parla male ed a sproposito, dimostrando non solo una evidente malafede e mancanza di rispetto nei confronti degli elbani, ma imputando anche al territorio una massiccia cementificazione che di fatto non esiste. Arrivati a questo punto, riteniamo che la querelle debba essere seriamente affrontata dai nostri sindaci e dall'Unione dei Comuni. E' auspicabile che gli amministratori elbani inoltrino immediatamente al Ministero dell'Ambiente una richiesta di revoca del mandato di presidenza a Mario Tozzi, ritenendolo inefficiente nella funzione in oggetto, inadatto a ricoprire detto ruolo ed ormai "ambientalmente" incompatibile con il territorio.