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Lega Nord Isola d'Elba critica con Tozzi e con la sinistra elbana

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 07 giugno 2010

Le offese del Presidente del Parco, alla popolazione elbana, accusata di distruggere il proprio territorio, sorprendono e squalificano chi le proferisce. Che Istituzione è quella del Parco Nazionale dell’Arcipelago, che maltratta, attraverso il massimo esponente, il luogo dove opera, dimostrato, nel caso tralicci-Terna, nella mancata sorveglianza sul mantenimento di spazi, sentieri e aree panoramiche, nell’incapacità di contenere l’invadenza e il proliferare di cinghiali, mufloni. Una Istituzione che trasuda insofferenza e disistima, verso gli abitanti del Parco, gli Elbani. Cosa ci sta a fare un Presidente, quando è incapace a proteggere, contribuire a promuovere il territorio che gli è stato affidato, quando non sa accettare, rispettare una civiltà, formatasi con usi, valori e patrimonio culturale, elaborati da intere generazioni. Ci siamo ritrovati un personaggio, che ogni tanto arriva tra noi, solo per promuove a ripetizione i suoi libri. Un esternatore, proveniente dal mondo televisivo, dallo spettacolo, dalla fiction, con credenziali di somma competenza scientifica. Ci siamo meritati, un qualsiasi pacco di precisa espressione politica, protagonista recitante in un canale televisivo, Rai Tre, grancassa della sinistra. Ma chi furono coloro che vollero a tutti i costi i carrozzoni del Parco Nazionale nell’Arcipelago Toscano e l’Autorità Portuale nei porti di Portoferraio e Rio Marina. Sono gli stessi esponenti di sinistra di allora e che ora si ergono a paladini e difensori del territorio, con forti interventi a mezzo stampa, ribellandosi agli attuali, arroganti, inadempienti, incompetenti, Presidenti di turno. Ipocrisia assoluta. Furono proni alle volontà politiche del tempo, ne condivisero le scelte o le subirono, alla fine obbedienti. Cosa si aspettavano che combinassero le Istituzioni del Parco e dell’APP, il risultano è stato, barriere e colate di cemento nei porti, degrado ambientale. Ormai agli Elbani, non resta che sfogliare amaramente una margherita, i cui petali sono il Parco, l’Autorità Portuale di Piombino, la Sanità Elbana, i Trasporti Marittimi e quelli interni all’Isola, questi ultimi da terzo mondo, dove i compagni trovano egualmente posto, sempre e comunque. Gli stessi, per il ripetersi di una litania senza fine. Però almeno il ruolo attuale di paladini no, risparmiatelo per favore, a tutti noi, un poco di rispetto per la memoria politica locale. Cosa possono fare ormai i Sindaci Elbani, espropriati come sono del proprio territorio, per la crescita economica e sociale delle comunità residenti. Referendum locali, per la revisione totale del sistema vigente del Parco. Sua umanizzazione con norme che non pongano solo divieti, ma disciplinino l’uso ottimale del territorio da parte dell’uomo e che rispondano, nella conduzione, a requisiti di maggiore economicità ed interesse tecnico/scientifico. Sostituzione delle attuali burocrazie, costose e spesso ostili, per chi vive all’interno del Parco, con enti elettivi, i cui candidati abbiano una comprovata competenza in materia. Qualcuno nel frattempo qualcosa inventa. Come Anna Bulgaresi, sindaco di Marciana, Comune interamente compreso nelle obbligazioni del Parco, che non sapendo come districarsi e dare rilancio comunale, ha dovuto modificare la normativa degli interventi sulla conformazione dei tetti delle abitazioni, per favorire la nidificazione delle rondini e renderli a prova di cagata dei rondoni.


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