Grazie, ci avete fatto sentire quanto la nostra Patrizia era anche la vostra, lo avete fatto: con le centinaia e centinaia di messaggi inviati ad Elbareport, sui blog, sulle nostre pagine elettroniche e sui nostri telefoni, con i biglietti scritti con grafia che tradiva emozione, con i telegrammi, con gli articoli pubblicati dai giornali, con l’omaggio del Consiglio Comunale di Campo e con la presenza di tanti amministratori isolani, con la decisione di intitolare alla vecchia prof con lo spirito da bimba, che arrivava a scuola in bici o su un’auto molto “casual”, l’aula multimediale del suo istituto, con i viaggi da città lontane compiuti da tanti amici espressamente per esserci a salutarla, con l’ininterrotto corteo di persone che hanno voluto vederla per l’ultima volta addormentata, con quanti numerosissimi hanno assistito con noi al definitivo distacco di un’altra “ragazza rossa” venuta dal continente ad aiutare quest’Isola, radicandocisi, a crescere in cultura e consapevolezza (come Luana, come Ornella e come loro strappata troppo presto ad un prezioso lavoro), Lo avete fatto soprattutto con un abbraccio collettivo della parte migliore dell’Elba, quella che resiste, quella in cui i valori della socialità, della solidarietà, del lavoro, dell’ambiente non si piegano ad un vacuo vivere temporaneamente vincente, quei valori per cui Patrizia aveva sempre creduto per cui si era impegnata, lei paciosa ed ironica come era, fino a mostrare i denti. Un abbraccio collettivo spezzettato in migliaia di strette di mano ed abbracci individuali, un abbraccio che abbiamo “riscosso” in nome e per conto di Patrizia e che resterà impresso nella nostra memoria, quanto lei stessa che sapeva rendere allo stesso tempo più leggera e significante la vita di chi le stava accanto. Caterina, Paolo, Sergio, Teresa Rossi Loredana Piscitello, Carlo Zaccagnini Unitamente agli altri congiunti
patrizia stretta vulci