Lo scorso anno intervenimmo pubblicamente sul “problema” creato dall’Autorità Portuale di Piombino o meglio dai propri dirigenti che con probabile superficialità hanno introdotto le oramai famose barriere sul Porto di Piombino. Già allora l’Autorità Portuale, dopo le doglianze dei cittadini e di qualche amministrazione elbana, comunicò che avrebbe “posto in atto urgenti correttivi”. Oggi ci domandiamo quali sono questi correttivi se il problema persiste?! Le barriere sono ancora al loro posto e i disagi sono aumentati. Un anno fa la nostra associazione richiamò pubblicamente i Sindaci, al di là della loro appartenenza politica, ad una azione di responsabilità affinché fossero seguite tutte le procedure necessarie e nell’eventualità estrema, utilizzassero quelle azioni legali ritenute opportune al fine di riportare alla normalità la situazione. Oggi leggiamo che non ci sono accordi tra l’Autorità Portuale e gli Enti Locali elbani, siamo al punto di partenza; speriamo però che i nostri Sindaci abbiano approfondito l’argomento attraverso la documentazione che ha portato l’installazione delle barriere. Non vogliamo credere che anch’essi abbiano preso l’argomento con superficialità, posponendo il problema. Gli Elbani e i loro ospiti non sono da ghettizzare, risulta risibile la proposta (e da che pulpito e appartenenza politica) che proviene dall’Autorità Portuale di “bollare” le autovetture, ci riporta alla memoria di chi invece bollava le persone!!! Ribadiamo come in ogni Porto esistono differenze sostanziali su i loro accessi, siano essi di destinazione commerciale, industriale o turistica e non solo. Ricordiamo che non ritroviamo in nessuna delle determinazioni, da quella Nazionale a quella Europea, la chiusura totale alla fruizione delle Aree Portuali. Oltretutto al Porto di Piombino insistono ben 3 accessi e tutti e 3 “sbarrati”. Non sappiamo con quale criterio siano stati distribuiti gli slot suddivisi per l’Elba e Sardegna ma certamente la mano esperta ha determinato una qualche confusione. La conseguenza di una distribuzione omogenea degli approdi, potrebbe liberare uno dei 3 ingressi, destinandolo alla libera fruizione di coloro che per qualsiasi motivo sono indirizzati verso l’Isola d’Elba. Vogliamo sottolineare che è lontano dai nostri pensieri contrastare tutte quelle iniziative volte all’assunzione di risorse umane, al contrario, riteniamo utile che i controlli vengano effettuati da personale specializzato, senza però trasgredire le normative che indicano i percorsi e stanno alla base della nostra civiltà e privacy. Non conosciamo il limite di tollerabilità degli elbani e dei frequentatori abituali e non dell’isola a tale effetto coercitivo e non desideriamo certo che il prolungarsi dell’iniziativa possa generare una qualche, poco piacevole, situazione che potrebbe danneggiare, non solo l’immagine dell’isola d’Elba ma la stessa Piombino e perché no, la Toscana tutta. Pertanto ci auspichiamo la migliore soluzione: una corsia preferenziale senza barriere per tutti coloro che sono diretti all’isola d’Elba.
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