Come ha già dichiarato pubblicamente, il Comitato Elba Sanità si pone come scopo generale il sostanziale miglioramento del servizio sanitario all’Isola d’Elba. Per ottenerlo si propone in primo luogo tre obiettivi particolari : l’istituzione nell’ospedale di Portoferraio di un reparto di urgenza- emergenza soprattutto nel caso i cui non possa intervenire tempestivamente l’elisoccorso per maltempo o nelle ore notturne, dotare l’ospedale di una macchina per la risonanza magnetica o comunque aprire per i residenti percorsi preferenziali con riduzione notevole dei costi per la diagnostica e la terapia specialistica, esigere che l’attuale ristrutturazione dei reparti non danneggi la qualità delle prestazioni. Per il Comitato è essenziale coinvolgere nella sua battaglia l’opinione pubblica; solo il consenso di tanti cittadini può darci la forza necessaria per raggiungere risultati concreti. Per questo il Comitato si propone anche di mettersi a disposizione come cassa di risonanza per tutte quelle difficoltà che purtroppo investono tante persone che hanno necessità di usufruire dei servizi sanitari, senza invadere ovviamente ruoli che sono propri di altre associazioni, enti, istituzioni, nella convinzione che ogni caso personale possa perfettamente connettersi con le problematiche generali che stiamo affrontando. Ci è pervenuto un appello di una persona di una certa età che si deve sottoporre come unica cura possibile, dopo anni di altri inutili tentativi, alla innovativa e relativamente recente V.A.C. Teraphy, una metodica per la guarigione di ulcere complicate molto efficace, ma dal costo insostenibile per un privato, tanto più se pensionato e con un reddito limitato. Tale terapia non è riconosciuta per la provincia di Livorno, mentre lo è per l’ASL 10 di Firenze e per la provincia di Massa e Carrara. Abbiamo riaffermato in un nostro recente intervento che una delle caratteristiche essenziali di un buon servizio sanitario è quello della uniformità delle prestazioni tanto più nello stesso territorio regionale dove opera un unico governo della sanità. L’esempio su riportato è una palese dimostrazione che viceversa in alcuni casi in Toscana ciò non si verifica, tanto più nel nostro territorio insulare. Ci appelliamo dunque a chi ha la responsabilità di una simile situazione di impegnarsi affinchè consenta pari accesso alla V.A.C. Teraphy, non solo a quel cittadino toscano che lamenta tale inaccettabile lacuna, ma a tutti coloro che hanno indistintamente necessità di quell’intervento terapeutico divenuto ormai risolutivo e di estesa applicazione.
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