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Alessi replica alle accuse della minoranza riese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 11 maggio 2010

Nel tentativo di contestare la regolarità degli atti compiuti dall’Amministrazione, in merito alla nomina della “Commissione per il paesaggio”, la minoranza, guidata dal consigliere Basili, incorre maldestramente in alcuni errori, che difficilmente appaiono giustificabili per chi le norme dovrebbe conoscerle e che per di più ha concorso a discuterle e ad approvarle. Ci riferiamo alla seduta del Consiglio Comunale del 7 agosto 2009 dove furono introdotte alcune modifiche al Regolamento Edilizio Comunale, in adeguamento alla L.R. 1/2005 e dove, tra l’altro. In quella seduta infatti fu soppressa la Commissione Edilizia con la eliminazione della Commissione Edilizia Integrata e la conseguente istituzione della Commissione per il Paesaggio. La composizione e la nomina di quest’ultima è pertanto disciplinata dall’Art.11 del Regolamento Edilizio Comunale, che recita testualmente: “…I membri della Commissione per il paesaggio rimangono in carica per cinque anni a decorrere dalla esecutività o immediata eseguibilità della deliberazione della Giunta Comunale che li nomina”. Quindi la Giunta, e non il Consiglio Comunale, è l’organo preposto alla nomina della Commissione, senza per questo contravvenire alla L.R. 1/2005 che all’Art.89, citato dallo stesso Basili, che rimanda semplicemente al Comune, e quindi alla sua autonomia normativa e regolamentare, la facoltà di disciplinare la norma relativa alla composizione e alla nomina della Commissione in oggetto. Il consigliere Basili fa riferimento ad una Commissione Edilizia Integrata, che non c’è più, e all’Art.13 di un regolamento che, anche con il suo voto, non ha più ragione di essere. Per di più ignora volutamente che i membri sono stati selezionati con un bando pubblico e forzatamente dà un’interpretazione, per lo meno arbitraria, delle legge regionale. Ce n’è abbastanza per bocciare il professore, anche se in questo caso, come in altri, vogliamo limitarci a precisare i fatti senza indulgere a facili ironie. Risibile, comunque, è il richiamo alla eventualità di un recupero delle “spese sostenute fino ad oggi dalle casse comunali a favore dei componenti la Commissione”, considerando che ad essi “è corrisposto un gettone a titolo di rimborso forfettario che non può superare il tetto massimo fissato per i consiglieri comunali eletti nello stesso territorio”, e cioè pochi spiccioli, tra l’altro non ancora riscossi. In quanto al fosso di Bagnaia “siamo alle solite”. Al consigliere Basili non interessa risolvere i problemi, ma, al contrario, esasperarli, cercando, in maniera quasi ossessiva, di far emergere eventuali errori o omissioni, sempre possibili in certe situazioni, per attribuire colpe e responsabilità gravi a destra e a manca ed assumendo l’atteggiamento del gambero, che cerca di andare avanti guardando sempre indietro, indifferente a tutto ciò di cui oggi il paese di Rio ha veramente bisogno. Per quanto ci riguarda, vogliamo ripeterlo, non sarà questa la strada che intendiamo percorrere. I bagnaiesi ci conoscono e sanno quanto stiamo facendo per la loro località e per dare, nel caso specifico del fosso, una soluzione definitiva al problema. Proprio in questi giorni abbiamo attivato le procedure di esproprio o accordo bonario con i proprietari dei terreni confinanti, per poi passare all’approvazione del progetto esecutivo e, infine, procedere all’appalto secondo le modalità previste dalla legge. Nell’immediato stiamo dando corso alla manutenzione ordinaria per la pulizia di un primo tratto dell’alveo e alla eliminazione, in accordo con gli enti di riferimento Enel e Asa, dei sottoservizi che ancora permangono dopo la demolizione del ponte. Di tutto ciò resta la sgradevole sensazione di un atteggiamento che non trova riscontro in altre realtà, all’Elba come in continente. L’atteggiamento di chi evita sistematicamente il confronto politico e istituzionale, confinando il proprio mandato elettorale nell’ambito esclusivo della denuncia all’autorità giudiziaria. Mai una mozione, un’interpellanza, il ricorso, cioè, ai normali strumenti regolamentari o la richiesta di un incontro per chiarire o criticare, come è giusto, aspetti presenti o passati della vita comunale. Al consigliere Basili, che come l’ultimo dei giapponesi nascosto nella giungla continua la sua guerra personale, bisognerebbe che qualcuno gli ricordasse che la guerra è finita, ora è tempo di ricostruire. Ciascuno per la sua parte, ovviamente, noi intendiamo fare la nostra.


alessi danilo

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