Ringraziamo la Confcommercio, per la risposta e per le assicurazioni. Infatti ci sembrava strano che per le emergenze dell’Elba e per le interpretazioni giornalistiche, ci si riunisse in pochi in una Loggia o Porticato e si procedesse a decidere. Meglio farle “all’aperto” queste riunioni o al chiuso, per esempio nella sala della Provincia o nella sala consiliare del Comune che si vuole scegliere, coinvolgendo tutti, forze politiche, associazioni e liberi cittadini. Altrimenti si rischia di fare scelte che vanno nella direzione di un interesse particolare, o si affrontano problemi solo parziali, quelli che fanno comodo. Partiamo dalle cose da fare per questo territorio. I Consiglieri Regionali della Lega Nord Toscana, eletti alle ultime consultazioni, Antonio Gambetta Vianna, Claudio Morganti, Marina Staccioli, pur partendo dal banco dell’opposizione, sono pronti a portare avanti la nostra politica e porre attenzione su alcuni temi. Tra gli altri, tutelare le Piccole e Medie Imprese, (PMI) dare degli aiuti consistenti e pratici alle famiglie in difficoltà e con un occhio di riguardo al sociale, creare il marchio Made in Toscana, per la valorizzazione dei prodotti autoctoni, cambiare i criteri Isee per l’assegnazione delle case popolari, dare più potere alle Province e tagliare gli enti inutili, potenziare gli aeroporti di Firenze, Pisa e Isola d’Elba. Per restituire competitività alle aziende del comprensorio, occorre favorire l’accesso al credito, che rappresenta una delle difficoltà più serie che le imprese affrontano in questo periodo. La Lega Nord Toscana intende proporre sostegni al credito per gli artigiani e i piccoli imprenditori, da distribuirsi per il tramite delle associazioni di categoria e delle banche locali, con attenzione particolare per coloro che operano nei settori maggiormente in crisi. La Lega Nord Toscana si impegna altresì ad esercitare una forte pressione politica, a tutti i livelli, affinché venga rivisto e sospeso l’accordo denominato “Basilea 2/3”, che ha creato un sistema di rating che le aziende toscane non riescono a sostenere e la cui rigida applicazione rischia di mettere in pericolo la sopravvivenza stessa delle nostre imprese.
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