A distanza di alcuni giorni dal voto delle elezioni Regionali voglio fare alcune considerazioni a freddo sull'esito delle stesse, stimolato e colpito soprattutto dal dato del forte astensionismo che a portato all'Elba la metà delle persone a non partecipare alla tornata elettorale . Tralasciando i commenti post-voto dei vari partiti che come al solito hanno visto tutti vincitori e soddisfatti del proprio esito elettorale volevo soffermarmi su altre considerazioni. Il voto ci ha dimostrato, con estrema chiarezza, che oggi i partiti e la politica in generale sono sempre troppo distanti dai cittadini . La sensazione che danno è quella di non poter far niente di concreto per affrontare e risolvere i problemi che gli affliggono . Oggi i politici sono troppo auto-referenziali e non sono capaci di trasmettere emozioni e sicurezza di idee, tante belle frasi che poi spesso non si concretizzano e non risolvono i problemi . Temono di confrontarsi con le persone e preferiscono stare nelle loro stanze ad elaborare comunicati stampa e invadere i blog , che sono senza dubbio utili, ma non sufficienti. Il nostro nuovo presidente Regionale Enrico Rossi in un intervista su repubblica post elettorale di pochi giorni fa affermava : “….non abbiamo bisogno di “fighetti” della politica o dibattiti da salotto ci servono politici che si mettano a lavorare ventre a terra, nei mercati, nelle fabbriche e che non abbiano paura di confrontarsi con la gente o di ed essere criticati…” niente di più vero, io sono in politica da circa 2 anni e la mia è anche una sincera auto-critica. Alle forze politiche di centro sinistra (e non solo ) non resta che fare una scelta politica legata al forte radicamento ai territori, non possiamo assolutamente arrenderci davanti all'oscuramento della realtà che il nostro premier ha messo in atto con una “dittatura mediatica”, monopolizzando totalmente l'informazione pubblica (l'80 % degli italiani, purtroppo, si informa solo tramite la t.v. e lui questo lo sa molto bene). All' Elba per fare un esempio, ma è così in tutti i piccoli centri d’Italia, il P.d.L. non esiste, non ha strutture, coordinatori, non dice assolutamente niente, mai un progetto o una proposta, il risultato é che prende il 37 % dei voti.. (tanto c’è la televisione… meno male che Silvio) Pensate al clamoroso flop del tesseramento nazionale al partito del 2009. Almeno la Lega, dicendo spesso cose non condivisibili, ha deciso di fare una politica più onesta, stando nei territori (soprattutto al nord ) a parlare e confrontarsi con le persone . Noi bisogna per forza di cose combattere in un “altro campo”, bisogna investire sulle persone perbene, decidere di stare in mezzo alla gente e riuscire a comunicare quello che vogliamo fare, trovare il coraggio di uscire dalle nostre stanze, che danno troppo la sensazione all’esterno di essere scatole chiuse dove si prendono solo le decisioni. Noi comunque bisogna convincersi che in questo campo ci sappiamo giocare (a differenza di lui e il suo partito) ce lo permette la nostra forza , la nostra cultura e la nostra storia. All'Elba il nostro “progetto politico per il territorio” deve uscire, deve essere percepito dai cittadini, perché è valido, perché ci abbiamo lavorato con impegno ed onestà, bisogna mettere in campo le idee e gli strumenti per farlo percepire . Noi siamo capaci e non possiamo permetterci di smettere di combattere, siamo in grado di mettere in campo quelle forze che ci permettano di comunicare le nostre idee e le nostre proposte . I successi di Rossi in Toscana e Vendola in Puglia ritengo siano dei messaggi politici chiari che non bisogna disperdere , nascono da un buon governo del territorio, da idee nuove e proposte concrete per il futuro, che i cittadini hanno percepito con chiarezza. Vorrei infine dire a tutti i politicanti del centro sinistra di smetterla di litigare, spesso con critiche gratuite e troppo facili, e di continuare invece ad impegnarsi con onesta, trasparenza e soprattutto “ventre a terra”. Se partiti e i politici non riusciranno a fare questo , a modificare la propria azione , andranno verso un declino irreversibile e non meravigliamoci più in futuro dell’astensionismo al voto o dell’aumento della disaffezione (soprattutto da parte dei giovani) verso la politica.
pd partito democratico