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Dalla stelle una lezione di umiltà

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 02 dicembre 2002

Quando i miei studenti iniziano lo studio dell'astronomia sono sempre affascinati dai temi che affrontano. Dopo le prime lezioni sulla struttura dell'Universo, sulla nostra galassia e sulle galassie che ci stanno "vicine" cominciamo a ragionare sulle grandi distanze e sull'immensità di alcuni fenomeni astronomici ed essi si rendono conto di come la Terra, in questo contesto, sia ben poca cosa. Per capire meglio questo concetto basta pensare che un famoso astronomo ha definito il nostro sistema solare “un mucchio di sassi con al centro una piccolissima stella". La terra è infatti un minuscolo pianeta di un piccolo sistema solare che si trova in una posizione periferica di una galassia detta Via Lattea che è abbastanza grande ( contiene circa cento miliardi di stelle simili al nostro Sole!). La Via Lattea fa parte di un insieme di diciotto galassie detto Gruppo locale che ha un diametro circa otto milioni di anni luce e che a sua volta fa parte di un ulteriore raggruppamento di galassie che si chiama ammasso della Vergine. Ce n'è abbastanza per uscire da questi dati per lo meno frastornati ma ogni anno questi argomenti stimolano in classe anche la discussione e la riflessione. Le diverse argomentazioni però portano sempre alla stessa conclusione: se la Terra, che ci appare enorme, è poca cosa rispetto agli spazi ed ai tempi astronomici ,che cos'è l'uomo rispetto alla grandezza dell'Universo? Questa domanda è ancora più inquietante se pensiamo che oggi non si parla neanche più di Universo ma di Multiverso perchè i mezzi di esplorazione dello spazio di cui oggi disponiamo ci consentono di vedere mondi sconosciuti e neanche ipotizzati pochi anni fa. Basti pensare all'impulso che ha dato allo studio dello spazio il telescopio Hubble che orbita intorno alla Terra trasmettendo continuamente agli scienziati migliaia di osservazioni che hanno consentito di ampliare ulteriormente i confini del mondo conosciuto. L'uomo quindi è passato nell'arco di alcuni secoli da una posizione geocentrica, che lo vedeva al centro del creato, a quella eliocentrica, che lo vedeva ruotare con la Terra intorno al Sole, per arrivare ad una posizione periferica, in una delle tante galassie del nostro Multiverso. Ora mi chiedo:come si fa, dopo tutte queste considerazioni, ad essere presuntuosi dandosi delle arie ? Non lo so, ma penso che forse a tante persone farebbe bene studiare un po’ di astronomia...