Quando una amministrazione porta a termine opere come asfaltare una strada, spianare un cordolo-marciapiede o pitturare le strisce per delimitare i parcheggi compie atti di ordinaria amministrazione dei quali non ci sarebbe molto da dire. Anzi quando gli unici lavori pubblici di una certa importanza iniziati da questa amministrazione sono quelli del parcheggio di san Pietro (finito come tutti possono vedere), pudore e buon senso richiederebbero di stendere un velo pietoso sull’attività dell’ufficio tecnico comunale e tacere della sua ordinaria attività. Leggiamo invece sulla stampa locale che questi interventi sono enfatizzati dall’amministrazione comunale come infrastrutture da inserire nelle grandi opere insieme al Ponte sullo Stretto, alle linee per i treni ad alta velocità ed alle centrali nucleari che non vuole nessuno. Solo che a guardarle bene queste opere pubbliche enfatizzate dal regime sono nate male. Prendete la delimitazione dei parcheggi di via Lloyd: le nuove strisce hanno ristretto drasticamente la carreggiata e sono sbagliate per almeno tre ragioni. I singoli posti macchina sono stretti, corti e male orientati. Stretti in modo tale che se le autovetture rispettassero le strisce sarebbero vicine le une alle altre che nemmeno sul Giraglia il 15 agosto. Corti che solo una Nissan Micra potrebbe starci senza rischiare di restare con il paraurti posteriore fuori linea. Ma soprattutto male allineati perché quasi perpendicolari alla carreggiata così che per uscire o entrare saranno necessarie due o tre manovre con conseguenze per la viabilità facili da immaginare in piena stagione. Conviene che una di queste notti il Sindaco invii qualche operaio del comune a cancellare queste strisce e a disegnarne di nuove. Ne saremmo felici per i vantaggi al traffico cittadino, ma non ci sorprenderebbe leggere ancora sulla stampa che questa nuova disposizione di strisce configurano una ennesima grande opera della amministrazione. E che dire delle altre “grandi opere”, sempre le stesse, che il sindaco come un disco incantato ormai annuncia sui giornali ogni due o tre settimane? Il presunto “depuratore” altro non è che un setacciatore, una grigliatura più fine, che non risolverà affatto i problemi di depurazione di Marciana Marina che è, e resta, l’unico Comune dell’Elba e della costa toscana senza depuratore, come ammette lo stesso Ambito Territoriale Ottimale (Ato) che definisce la carenza depurativa del nostro Paese al 100%. La verità è che il sindaco aveva assicurato, sui giornali, nel suo programma elettorale e in Consiglio Comunale, che il depuratore (quello vero) sarebbe stato fatto entro il 2012, e che questo non accadrà perché Ato e Comune si sono messi d’accordo per una benevolissima interpretazione di una Direttiva Ue, basandosi su calcoli dell’utenza “spalmati” che non tengono conto dell’esplosione estiva della popolazione, cioè del periodo in cui la depurazione dei reflui fognari è più necessaria, che porta il carico fognario ben oltre i limiti previsti dalla Direttiva Ue. La tragica situazione strutturale della vecchia ala del cimitero è stata più volte segnalata dalle minoranze e dai partiti di opposizione sia alla precedente amministrazione che alla Giunta Ciumei, le risposte sono state prima tranquillizzanti, poi minimizzatrici e come al solito arroganti, per intervenire d’urgenza si è aspettato che il maltempo facesse degenerare danneggiamenti già ampiamente conosciuti e documentati. Per quanto riguarda la dotazione di edifici pubblici di pannelli solari, l’Amministrazione di destra fa solo quello che ormai fanno ed hanno già fatto centinaia di altri Comuni. Peccato solo che ora il Comune sia di rincorsa a chiedere finanziamenti pubblici, cosa che il gruppo di opposizione gli chiese di fare in quelle che furono forse le nostre prime interpellanze: la richiesta di partecipazione a due o tre bandi del Ministero dell’Ambiente per il fotovoltaico nelle scuole e negli edifici pubblici nelle Isole minori.
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