C’erano tempi in cui si manifestava in piazza il dissenso verso una scelta politica, dove si manifestava per il riconoscimento di diritti essenziali e plurimi. C’erano tempi in cui avere un posto di lavoro fisso era una sicurezza, dove chi ad esempio lavorava in una azienda pubblica tipo la Toremar si sentiva fortunato. C’erano tempi in cui si andava a scuola e non bisognava portarsi il rotolo della carta igienica da casa, dove la scuola non era un’azienda. C’erano tempi in cui la televisione pubblica l’ho era veramente pubblica, dove i giornalisti erano liberi di fare il loro mestiere. C’erano tempi in cui la distinzione fra i poteri dello stato era nitida e rigida, dove chi aveva il potere esecutivo rispettava il potere giudiziario o quello legislativo. C’erano tempi in cui prima di un’elezione ci si confrontava sui problemi essenziali del paese, dove gli interessi personali di un individuo non potevano oscurare tutto il resto. C’erano tempi dove quando si parlava di emigrazione ci si ricordava i tanti italiani che erano andati in cerca di fortuna all’estero, dove i medici o gli insegnanti non dovevano denunciare cittadini privi del permesso di soggiorno. C’erano tempi in cui i magistrati erano visti come paladini perché nello svolgimento del loro lavoro ricordavano a tutti che la legge è uguale per tutti, dove chi si sentiva veramente innocente non faceva leggi per evitare i processi. C’erano tempi in cui l’acqua era un bene essenziale e come tale la sua gestione doveva essere pubblica, dove quando si pensava a nuove fonti energetiche non ci si riferiva certo al nucleare. C’erano tempi in cui si andava a votare per un ideale non contro qualcuno o qualcosa, dove fare politica era una passione non un lavoro o una tutela dei propri interessi. Eppure non sono così anziano, ho solo trentotto anni ma dalle mie parole sembra che io abbia visto molte più lune. Cosa ancor più strana, provo quando leggo sulla stampa articoli di ex miei insegnanti di legge (non mi sono mai laureato) che evidenziano il pericolo che l’intera nazione sta percorrendo: il ritorno ad una forma di regime. Cosa sta succedendo a questa Italia? Forse ci sentiamo italiani solo quando vince la nostra nazionale di calcio, forse mettiamo la nostra passione solo nel tifare o forse siamo bravi a pensare con la nostra testa solo quando critichiamo le scelte dell’allenatore. Io penso e spero di no. Abbiamo la prova di esprimere il nostro pensiero, di delegare qualcuno che ci è vicino a rappresentare i nostri ideali, abbiamo l’occasione di votare alle prossime elezioni regionali. Perdere quest’occasione a mio modesto parere sarebbe prova di idiozia. Io personalmente voterò per Sinistra Ecologia e Libertà, voterò per Maria Grazia Mazzei.
Sinistra ecologia e libertà riunione saletta