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Traghetti: la porta dell’Elba!

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 20 marzo 2010

La mobilità e quindi la liberta dell’Elba sono regolate dal trasporto marittimo che dovrebbe essere il più ampio possibile, con orari che coprano la maggior parte della giornata. L’economia e la nostra vita dipendono da questo, la porta per entrare e uscire dall’isola sono i traghetti, ora, che a detenere la chiave di questa porta sia una sola persona, andrà a incidere pesantemente sulla nostra libertà, la nostra vita e mobilità. Che i nostri amministratori non comprendano questo principio è un mistero. Che i nostri politici siano impegnati in questi giorni alla ricerca di voti e non si occupino del problema, la dice lunga su cosa sta accadendo; per questo le fregature hanno sempre una costante: arrivano dopo le elezioni perche chi deve vigilare per evitarcele (le forze politiche) sono a litigarsi l’osso del voto. Nel silenzio più ampio della politica locale, più impegnata a presentare onorevoli, segretari, europarlamentari che a capire cosa accadrà nei trasporti marittimi, cosi essenziali per la nostra vita, in una fase cosi delicata come quella della privatizzazione Toremar, gli enti di tutela e garanzia del continente stanno decidendo del nostro futuro, senza che l’Elbano sia degnamente rappresentato. Il bando per mostrare interesse, il bando per concedere gli slot, il bando per l’aggiudicazione della Toremar, tutto quanto senza la minima garanzia che alla fine chiave della porta dell’Elba, vada nelle mani di un solo proprietario. Mi si chiede: l’operazione Blu Navy è economicamente sostenibile? Per la mia esperienza non lo è. Il costo di noleggio sia a scafo nudo (senza l'equipaggio) che a scafo vestito (con personale.) le spese di combustibile, manutenzioni, oneri portuali e spese generali non possono essere ammortizzate da cinque corse con orari cosi poco commerciali. Credo che la Blu Navy nasca con una debolezza di base (piccola compagnia, mercato diverso, limitata forza finanziaria) che la porterà obbligatoriamente a cercare un socio in grado di reggere il confronto o a fare cartello con l’altro vettore su piazza per non esserne schiacciata. Mi sorprendono le dichiarazioni del presidente dell’Associazione Albergatori entusiasta di Blu Navy, una società che può ricevere la nostra simpatia come terza compagnia, ma non certo come soluzione per portare una reale concorrenza sulla tratta e che possa ridurre il prezzo del biglietto. A Massimo de Ferrari vogliamo fare un esempio nel suo settore per aiutarlo a capire meglio per calmierare i prezzi a favore dei turisti presso le nostre strutture ricettive, può bastare un affitta camere stile anni sessanta con quattro stanze disponibili? La tratta per l’Elba e da sempre porta utile la Moby si è sviluppata partendo da questa linea. La Toremar come ha affermato l’attuale amministratore e sana e produttiva, basta con le menzogne che Toremar è in perdita e la Moby ci rimette questo è falso anche in inverno. Se cercasi un concorrente serio e credibile per L’Inter, chiamerei il Milan e non l’Audace di Portoferraio con tutto il rispetto per l’Audace. Per avere il miglior concorrente per la Moby Lines indubbiamente devo pensare a Corsica e Sardinia Ferries o la Buquesbus o meglio ancora a entrambe, così si creano i presupposti di una concorrenza vera e questa si potrà abbattere il costo biglietto. Correre dietro a interessi di parte o personale porta danno a tutti e quindi tutti pagano il conto.


Florio Pacini

Florio Pacini