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Menomale che la Provincia e la Regione si oppongono a questa farraginosa riforma

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 17 marzo 2010

Giunta alle soglie dell’età della pensione, dopo aver speso la mia vita lavorativa nella scuola, devo assistere ora impotente, al massacro che questo Governo sta mettendo in atto, nei confronti della Scuola Pubblica. Assistiamo al taglio degli organici, palpabile ogni anno, alla mancanza di finanziamenti che impediscono il normale funzionamento delle scuole ed il regolare svolgimento dell’attività didattica. Ancora non siamo in grado di stabilire cosa accadrà il prossimo anno, tanto la riforma è farraginosa, priva di concertazione e di regolamentazione. In tanto buio c’è una luce, quella di vivere in una Provincia ed in una Regione sensibili alla problematica ed in grado di parare, per quanto possibile, la crisi che si abbatte sulle istituzioni scolastiche. E’ la luce che coloro che detengono il potere tentano in ogni modo di spengere, invocando la “Detoscanizzazione dell’Italia”. Consapevole che la normativa nazionale non può essere annullata dalla volontà dell’Ente Locale, la Provincia di Livorno ha presentato in questi giorni una mozione nella quale Il Consiglio Provinciale chiede “al Governo di rinunciare ai tagli di risorse e personale alla scuola pubblica di ogni ordine e grado; di procedere urgentemente, per consentire agli istituti scolastici l’utilizzazione dei pregressi residui attivi degli anni 2002-2009, alla regolarizzazione finanziaria dei bilanci e all'assegnazione relativa alle spese di funzionamento (garantendo uno stanziamento almeno non inferiore a quello dell’anno precedente), in modo che venga risolta una situazione che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle istituzioni scolastiche, tanto da compromettere sia il regolare svolgimento delle attività didattiche, impedendo, di fatto, la realizzazione del dettato costituzionale, che garantisce l'esercizio del diritto allo studio e i diritti educativi.” Ove queste richieste vengano accolte, la nostra Provincia avrà cercato di allontanare la morte definitiva della Scuola Pubblica ripristinando i valori dell’uguaglianza, della democrazia e del diritto all’istruzione. L’alternativa potrà essere l’impegno di tutti, dei singoli cittadini, delle Istituzioni, dei Partiti, delle forze economiche e sociali, affinché il criminoso disegno non giunga attuazione ed il futuro dei nostri giovani, penalizzato già dall’insularità, non subisca questa ulteriore penalizzazione.


scuola itcg

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