Terminata in un aula di tribunale a Livorno una vicenda iniziata ormai dodici anni fa quella della lottizzazione capoliverese della Donnuccia Fonte Alle Rose. Il Collegio giudicante (Del Forno, Zucconi, Mosti) non ha accolto le tesi del P.M. Mannucci che aveva rischiesto la condanna di 12 rinviati a giudizio (amministratori e tecnici) dopo che 22 "utilizzatori finali" della lottizazione avevano già visto in precedenza stralciate le loro posizioni. Per i giudici livornesi i fatti contestati a Ruggero Barbetti e coimputati non sussistono. Tutto muoveva, a questo punto lo si può ben affermare da una legge della regione Toscana ottima nelle intenzioni, ma pessima nella blindatura, quella relativa alle R.P.A. pensata per consentire di attrezzare meglio le zone agricole, al fine di ridare loro competitività, e che interpretata da diverse amministrazioni "furbe" (di centrodestra, come la Capoliveri di allora e di ora, ma pure altre rette dal centrosinistra) ha di fatto consentito la trasformazione di zone agricole in zone urbanizzate, come quella di Fonte alle Rose con buona pace delle rose, dei carciofi, delle vigne, dell'agriturismo e dei principi roboantemente dichiarati. Un'altra "legge col buco" pericolosissima in presenza di espertissimi imbucatori. Barbetti e sodali non sono colpevoli, complimenti, ma qualche padreterno regionale (tecnico e amministratore) CHE VA ANCORA PER LA MAGGIORE sarebbe opportuno si facesse un bell'esame di coscienza, atteso che ne disponga.
capoliveri fonte alle rose