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A Sciambere della Vespa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 09 marzo 2010

Parecchi anni rimuovendo la nostra auto dal parcheggio, appena accennata la marcia indietro avvertimmo un rumore, ma prima di scendere per sincerarci avevamo capito cos’era accaduto: qualcuno aveva posto un Vespino 50 proprio dietro al “culo alto” della nostra R 11 e noi non vedendolo lo avevamo abbattuto. Tirato su lo scooter constatammo i danni patiti che si limitavano però ad un graffietto sul piccolo carter. Giunse a quel punto il padrone che esternava grande preoccupazione per le sorti del dell’amato mezzo di locomozione. Costui che chiameremo con un nome di fantasia: TOM, era altresì considerato dalla comunità locale una “notoria mardola” (elemento incline ad appropriarsi di altrui beni) e un imbroglioncello anzichennò, aveva cominciato un “piangi” che rapidamente troncammo, senza neanche curarci di contestare il parcheggio a pene di segugio di cui si era reso autore. “Va bene – gli dicemmo – portala dal carrozziere fai riverniciare il carterino e digli che passo io a pagare!” Non ci pareva infatti il caso di attivare l’assicurazione per una simile minchiata. Dopo qualche giorno incrociamo di nuovo padrone e Vespino riparato. “Bene ora vado a paga’” “Eh no sai ho pagato io, a me conti in sospeso ‘un mi piacciono ..” La cosa ci mise immediatamente sull’avviso, il tizio era noto per avere gli scorpioni in tasca, non ci tornava che avesse anticipato la somma, ma trasecolammo proprio quando leggemmo quello che c’era scritto sul foglietto-conto della carrozzeria, mentre bonario TOM diceva: “Oh se non ce l’hai dietro me le porti con comodo” e si allontanava. Accanto alla scritta “riverniciatura carter” c’era una cifra da farsi (all’epoca) passare il singhiozzo 100.000 (centomila) lire cioè più di un decimo del nostro stipendio mensile! Ripresici, osservammo meglio il foglietto che aveva il timbro dell’artigiano e notammo che i cinque zeri non erano separati da nessun punto e che l’ultimo, per quanto scritto con la stessa penna, pareva leggermente più staccato. Avevamo all’epoca un vecchio vespone rosso e con quello ci recammo dal carrozziere chiedendogli un preventivo a braccio per una completa riverciatura, e quello dopo aver studiato disse: “Ti posso fa’ 150.000 lire” “Ah sì ? – commentammo estraendo di tasca il fatale foglietto e porgendoglielo – E te prendi 100.000 lire per vernicia’ un carter sgraffiato e 150.000 per tutta la Vespa?” “Io ‘un c’entro un cazzo – protestò il carrozziere mangiando la foglia – ha fatto tutto lui!” e schizzò fuori anche la copia del conto dove gli zeri che seguivano l’ uno erano quattro e non cinque. Sulla via del ritorno ci fermammo sotto casa e chiamammo il nostro creditore che speranzoso si affacciò alla finestra: “Non occorreva mica ti scapicollassi per portammi le CENTOMILA lire …” “Eh no scusa vengo ora dal carrozziere non ce l’ho le DIECIMILA lire ma se vieni a casa mia, quando ti pare, TE LE DO, stai tranquillo che TE LE DO! TOM mutò di colore e richiuse la finestra, e caso volle che neppure le diecimila venne mai più ad esigere forse temendo che quel “TE LE DO” pronunciato stentoreamente dalla nostra baritonale voce dalla sede stradale, potesse risultare ambiguo. Orbene alla luce di tutto quello che ci hanno fatto vivere le ultime ore come ce lo vedreste proprio male TOM come ministro, sottosegretario o almeno come capo di gabinetto di Bertolaso?


vespa50

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