Sono giunti piuttosto discretamente nella mattinata di Giovedì 11 Settembre nel Palazzo Comunale della Biscotteria a Portoferraio. I quattro Carabinieri erano in borghese solo il Comandante della Compagnia della Compagnia di Portoferraio vestiva la divisa. Dopo aver chiesto della funzionaria che dirige l'area dell'ufficio tecnico Architetto Sandra Maltinti, e constatato che la stessa era assente dal servizio per un periodo di malattia i Carabinieri, su mandato del P.M. livornese Roberto Pennisi si sono recati nell'ala del palazzo che ospita la Sezione Urbanistica, nei locali a piano terra da poco lasciati dal Commissariato di P.S. I Carabinieri hanno sequestrato i locali all'interno dei quali era conservata tutta la documentazione relativa alla stesura del nuovo ma contestatissimo Regolamento Urbanistico (curata dalla stessa Maltinti). Tutto quanto era conservato nella spazio sequestrato era considerato degno di interesse, visto che i Militari dell'Arma hanno preso minuziosamente nota della posizione in cui lasciavano pratiche e fascicoli, prima di chiudere la porta e sigillarla. E proprio dal nuovo strumento di pianificazione sembra siano partite quasi un anno fa le indagini culminate (momentaneamente)con l'azione dei Carabinieri, che ha fatto seguito anche denunce e esposti e segnalazioni di cittadini, ed al tormentato iter in commissione ed in consiglio del Regolamento Urbanistico. Intanto la notizia del sequestro, incominciava a circolare a Portoferraio ed in tutta l'Isola creando enorme impressione, pure se si registrava "nessun danno (al momento) alle persone" in un periodo in cui gli avvisi di garanzia fioccano. Scuoteva assai quello che si era compiuto alla Biscotteria, anche se una mossa "pesante" erano in parecchi ad attendersela, dopo tutte le voci che erano circolate per mesi e i durissimi scontri in Consiglio Comunale, durante i quali l'opposizione aveva formulato accuse di atti illegittimi compiuti dall'Amministrazione. La prima reazione ufficiale viene da Rifondazione Comunista, attraverso Daniele Palmieri, consigliere comunale del gruppo "Insieme per il futuro" che dichiarava: "Da un paio di giorni mi arrivavano notizie di una certa fibrillazione nel "bunker" della Giunta. Qualcosa era nell'aria. La stessa malattia dell'Architetto Maltinti era indicata da molti come "diplomatica". Ben venga un contributo di chiarezza sullo strumento urbanistico. Attendo comunque sul merito della vicenda di saperne di piu'. Ageno e Fuochi non sono stati capaci di garantire neppure un briciolo di trasparenza in sede istituzionale. L'arroganza dimostrata in Commissione Urbanistica - continuava Palmieri - e le ripetute offese alla dignità del Consiglio Comunale sono atteggiamenti difficilmente ripetibili in sede giudiziaria. Il pensiero va a chi, in buona fede, aspettava di poter costruirsi la prima casa o di portare avanti qualche piccolo ampliamento. A costoro Fuochi era solito dire: "comincia pure ad impastare il cemento perchè ormai ci siamo quasi". Temo che il cemento si seccherà". Ma contro l'impopolarissimo regolamento oltre il centrosinistra erano stati diversi soggetti a scendere in campo: Legambiente, Italia Nostra, SOS Elba, e un Comitato definitosi "Cittadini Attivi" che ha organizzato ben 500 cittadini, proprio partendo dalla contestazione di una assurda "strada di scorrimento" tecnicamente irrealizzabile se non a prezzo di opere mastodontiche, inserita nel Regolamento Urbanistico con il solo scopo di creare linee di penetrazione viaria che consentissero la cementificazione della zone collinari di Brunello Monte Tabari, Val di Denari Albereto lato ovest. Una delle più vivaci attiviste dei "Cittadini Attivi" appresa la notizia ci dichiarava "La città disegnata dall’architetto Maltinti e fortemente difesa dal sindaco, contro qualsiasi critica, anche del suo stesso partito non sarebbe una città vivibile, il regolamento urbanistico “ignora i criteri della sostenibilità e della qualità, prevedendo volumetrie enormi, la scomparsa di un’ intera collina e non tenendo conto dei parametri relativi alla viabilità, alla distribuzione dei consumi idrici e alle altre infrastrutture previsti dalla legge. Che i Carabinieri entrino e sequestrino - continuava la "cittadina attiva" - è sintomo di un qualcosa che non va, – questo regolamento contrasta con il piano strutturale a cui dovrebbe attenersi e con le leggi vigenti” E nel pomeriggio era lo stesso Sindaco di Portoferraio Giovanni Ageno ad intervenire con un comunicato inviato alle redazioni che recitava: "Siamo sereni e certi che qualunque tipo di accertamento non potrà che dimostrare l'operato coerente di questa Amministrazione Comunale nell'interesse della cittadinanza". Per Ageno il sequestro dei locali aveva avuto luogo: "solo per l'impossibilità da parte del personale addetto all'Ufficio di Piano di produrre agli inquirenti la documentazione richiesta, in quanto la responsabile Architetto Maltinti è assente per malattia mentre il suo collaboratore oggi si trovava in ferie. Ovviamente - concludeva Ageno - il nostro Regolamento Urbanistico , che è già stato approvato dal Consiglio Comunale e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, conserva tutto il suo valore amministrativo e la sua operatività". La linea difensiva non sarebbe mutata, noi abbiamo l'impressione che quella che i Carabinieri hanno iniziato non sia una banale operazione di controllo, come in Comune stanno tentando di far credere, anzi abbiamo l'impressione che avremo da scrivere e parecchio nei prossimi giorni.
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