Qualche mese fa il Comune di Portoferraio (Elba) comunicava: «Si rende noto al pubblico, che in data 30/07/2009 la Soc. ANDY S.r.l. ha presentato l'istanza per l'avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) ai sensi e per gli effetti del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. e della Delibera di Giunta Regionale Toscana n. 87/2009 - indirizzi transitori applicativi in materia di VAS e di VIA - relativa al progetto di ristrutturazione urbanistica della struttura alberghiera denominata "HOTEL GARDEN"». In base a questo avviso Legambiente Arcipelago Toscano formulava il 3 ottobre 2009 le osservazioni che si allegano e che concludevano: «E’ evidente che una Via basata su questi presupposti non solo è carente ma è inutile rispetto ad uno degli elementi base che dovrebbero sostenerla: quello del rapporto di un intervento non solo col territorio, visto essenzialmente come spazio da urbanizzare e “camuffare” con verde “artificiale”, ma anche con gli altri esseri viventi che lo abitano insieme e prima dell’uomo. Ci si chiede, vista la sottovalutazione evidente di fauna e flora, con quale criterio si sia svolta la Via e si chiede di richiedere le dovute integrazioni di questa sciatta relazione ambientale su flora e fauna prima di procedere ad un suo ulteriore esame. Inoltre, le informazioni generiche, e relative non all’area interessata ma all’intero territorio toscano, sono una costante di molti parametri ambientali presi in considerazione. Una genericità riconosciuta implicitamente anche dai redattori della via: “Relativamente al quadro ambientale sono state analizzate le fonti conoscitive e descrittive dello stato dell’ambiente fornite dalla Regione Toscana e dall’ARPAT (relazioni tecniche e rapporti annuali, database monitoraggi e sistemi informativi ambientali, pagine web dedicate)”. Anche per questi si richiedono che la Via contenga le necessarie precise indicazioni riguardanti l’area dove è previsto il massiccio intervento edilizio. La Valutazione ambientale sembra dunque molto carente sotto molti aspetti essenziali, in particolare quelli naturalistici, della fauna marina e terrestre e floristici, generica e sviluppata su un quadro toscano non calato nella realtà e nell’habitat particolare su in cui dovrebbe insistere l’operazione alberghiero-immobiliare, con una forte sottovalutazione degli impatti sulla costa e sull’ambiente ed il paesaggio in generale di un’operazione che prevede la totale occupazione di un’area, dove è possibile e fino a che è possibile, mascherando questa pervasività ambientale e paesaggistica con soluzioni tecniche di dubbio risultato e con una genericità a volte sconcertante. Si chiede quindi di respingere la presente Via, richiedendo ulteriori approfondimenti per quanto riguarda le gravi carenze sopra sottolineate e puntando ad un ridimensionamento dell’impatto ambientale e paesaggistico del nuovo Garden che può avvenire solo con un progetto meno faraonico, impattante e pervasivo». Infatti il progetto, oltre ad un completo rifacimento dell’hotel Garden (con evidenti ampliamenti), prevede anche una riscrittura della fascia costiera con piscine spiagge e un porticciolo dei quali è difficile trovare traccia nella carente relazione della VIA presentata e soprattutto senza nessuna Valutazione di incidenza sullo specchio acqueo e sulla fascia costiera di fronte al Garden che ospitano specie protette dalle Direttive Europee Habitat e Uccelli e dove si riscontra la presenza di Praterie di Posidonia oceanica (habitat prioritario europeo comparabile in una Via ad un Sic). Si fa presente inoltre che l’area è comunque compresa in un’Important bird area (Iba) e quindi in Rete Natura 2000, con tutte le cautele ambientali che questo dovrebbe comportare e che sono state sollevate, da questa ed altre associazioni e comitati, per quanto riguarda il progetto di linea aree dell’elettrodotto Terna dell’Elba, inoltre l’area del Garden è adiacente al SIR Schiopparello-Le Prade. E’ stata quindi grande la nostra sorpresa quando qualche giorno fa la Giunta Comunale di Portoferraio ci ha comunicato l’approvazione il 27 gennaio 2010 di una delibera con la quale ritiene non più necessaria la stessa VIA per la quale aveva invitato a presentare osservazioni. La Delibera della Giunta appare in contrasto con le normative europee e con le norme per l’applicazione della Valutazione di impatto ambientale della Legge Regionale 79 del 31/11/98. Di fatto, escludendo la procedura VIA, la Giunta di Portoferraio respinge, senza tenere conto della richiesta di ulteriori, più precise, verificate e verificabili, indagini ambientali (e non una loro cassazione), le osservazioni di Legambiente Arcipelago Toscano. Le prescrizioni della Giunta infatti non escludo affatto “gli impatti critici” e tendono solo ad accogliere ed accentuare le opere di “greenwashing” con le quali si vuole mascherare l’impatto paesaggistico e ambientale dell’operazione edilizia del Garden. E’ abbastanza incredibile che, per superare le nostre osservazioni riguardo all’impatto “con le aree protette delle Grotte e delle Prade” (richiamato con ben altra forza in altre occasioni) si lasci di fatto libera la proprietà di predisporre un progetto per salvaguardare “le specie endemiche minori tutelate dalla legge regionale 56/2000 “ (…) “anche creando, se del caso, un piccolo orto botanico dedicato a queste specie per quanto riguarda la flora”, evidenziando così la confusione tra “giardinaggio” e vera tutela degli habitat. Vista la povertà dell’indagine ambientale della VIA presentata, non si comprende nemmeno chi, come ed in quali tempi, dovrebbe procedere al “censimento della presenza di specie animali di mammiferi rari quali la martora”. E poi a chi questi dati dovrebbero essere (e come) riferiti prima dell’avvio dei lavori per il necessario controllo. Per quanto riguarda la bioedilizia e la risorsa idrica la Delibera si limita a dare generiche indicazioni che però evidenziano ugualmente (senza però farne oggetto di una più attenta valutazione) tutte le carenze esposte nelle nostre osservazioni in allegato. Appare invece particolarmente inconsistente l’attenzione data alla completa trasformazione della costa con la realizzazione di piscine, porticciolo e spiagge artificiali e che nelle nostre osservazioni illustravamo in questa maniera: «E’ abbastanza incredibile che si proponga di costruire una grande piscina (circa mq 650), sostenuta da una enorme struttura muraria, sulla spiaggia con l’asserito intento di rispettare l’art. 20 del P.A.I. “Direttive per le aree di particolare attenzione per l’equilibrio costiero” e giustificandola con il fatto che la spiaggia è già in visibile erosione e che “la sede per la piscina risulta già modificato da interventi pregressi che hanno trasformato la morfologia originaria”. Proprio le condizioni di fortissima erosione della spiaggia e della costa che arriva dal Garden fino alle Prade e Magazzini, dovrebbero consigliare ad un recupero degli errori precedenti e ad un restauro dell’ambiente costiero con l’intento della fruizione delle spiagge naturali, e non certo alla realizzazione di un’inutile piscina realizzata scavando lungo costa e con strutture rigide adiacenti alla strettissima fascia costiera, asserendo addirittura che questo non interferirà con un moto ondoso che nella zona ha già pesantemente interferito trasformandola ed erodendola. Eppure, nonostante tutto questo, si propone di appesantire la costa con parterre per la balneazione, idromassaggio, giochi d’acqua per sopperire “al carattere poco adatto alla balneazione della costa sulla quale la struttura insiste”. Si fa presente che a pochi decine di metri di distanza la stretta lingua di spiaggia davanti al Garden diventa una delle spiagge più amate dai portoferraiesi, scarsamente affollata e perfettamente utilizzabile per la balneazione senza la necessità di costruire una piscina di acqua di mare della quale nella Via presentata non si chiarisce l’impatto. In questo, sembra proprio che la Valutazione ambientale ribalti i suoi compiti, prendendo atto di un disastro ambientale in corso e proponendo di amplificarne gli effetti». La necessità di ricalibrare un intervento di grande impatto sostenuto da una VIA inadeguata e da misure di mitigazione ancora più inadeguate è evidenziata con il “suggerimento” della Giunta di Portoferraio «di valutare la possibilità di procedere, seppure in via sperimentale, anche alla installazione di impianto eolico ad asse verticale integrato con l’architettura dell’intervento previsto, come contributo sperimentale appunto, allo sviluppo di tecnologie per la sostenibilità». Anche qui sembra di essere di fronte ad un’operazione di semplice “grenwashing” (infatti il “suggerimento” è già abbondantemente sfruttato sui media dalla proprietà) visto che l’impianto eolico dovrebbe essere realizzato senza evidentemente uno studio anemometrico preliminare e in un’area caratterizzata per essere racchiusa in un avvallamento, con alle spalle delle ripide colline, che difficilmente garantiranno la presenza costante di venti per un esteso periodo dell’anno. La stessa delibera dice che le osservazioni del Circolo Arcipelago Toscano di Legambiente «trovano risposte, almeno in parte». Quindi si ammette che in parte le risposte non sono state fornite, e questo non poteva certo avvenire attraverso una delibera che, di fonte alla richiesta di una VIA vera, efficace e che tenesse conto dei vincoli costituiti dalle Direttive europee e dalla legge regionale, non trova altro di meglio che cancellare la stessa VIA affidandosi al “proponente che si incarica di apportare al procedimento ulteriori elementi conoscitivi e valutativi”. E’ quindi abbastanza sconcertante che di fronte ad osservazioni che facevano rilevare la carenza ambientale della VIA proposta dalla proprietà del Garden, la Giunta di Portoferraio arrivi alle conclusioni opposte con «pronuncia favorevole sulla compatibilità ambientale del progetto di cui trattasi, ovvero che non ricorrono sufficienti motivazioni per assoggettare a procedura di VIA il medesimo, in connessione anche alle prescrizioni e raccomandazioni individuate dalla Struttura Operativa per la VIA espresse in narrativa». La delibera della Giunta va nella direzione esattamente opposta a quanto evidenziavamo come necessario nelle nostre osservazioni e rappresentano un pericoloso precedente per opere di grande impatto che si prospettano sulla costa portoferraiese. Si chiede quindi al Comune di Portoferraio di rivedere la delibera approvata, obbligando la proprietà Garden ad effettuare le necessarie ed indifferibili valutazioni ambientali e gli uffici della Regione Toscana e della Provincia di Livorno, competenti per quel che riguarda il rispetto delle Direttive europee Habitat e Uccelli e per la protezione delle Praterie di Posidonia oceanica e sull’impatto di un opera realizzata in un’area contigua al SIR Schioppparello-Le Prade, di obbligare la proprietà a presentare almeno la necessaria Valutazione di incidenza per quel che riguarda la modifica della fascia costiera e l’impatto del porticciolo che si ritrova nei grafici allegati alla VIA presentata.
Hotel Garden 4 rendering mare est