Sul tema del “ Riordino degli Ordinamenti degli Istituti superiori secondari “, durante l’ultimo Consiglio Provinciale, si è sviluppato un dibattito incentrato su due idee di scuola diametralmente opposte. Da un lato quella imposta dalla Riforma Gelmini, sostenuta dai gruppi della destra locale, che tratta la scuola alla stregua di un puro e semplice costo da tagliare, dall’altro lato quella proposta dalle forze progressiste che considerano questo ambito come l’unica prospettiva di rinascita culturale e sociale per un paese che annaspa in una crisi preoccupante, l’unica possibilità di continuare ad investire sul futuro. In questo senso i gruppi di SEL, PRC e PdCI, hanno espresso una valutazione negativa rispetto ai regolamenti, approvati dal Consiglio dei Ministri il 4 febbraio 2010, in quanto: - limitano la possibilità di scelta degli favorendo la canalizzazione precoce dei giovani, che condanna i più deboli a rimanere nelle stesse condizioni di partenza; - prevedono una pesante riduzione dell'offerta formativa; - riducono le ore di laboratorio, confermando una obsoleta distinzione tra sapere e saper fare; - relegano i saperi artistici e musicali esclusivamente nell'ambito delle discipline di indirizzo; - trascurano completamente l'apprendimento permanente; - prevedono tagli solo sulla scuola statale mentre sono confermati i finanziamenti alle scuole private. Allo stesso tempo abbiamo espresso ed esprimiamo apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione Permanente della Provincia e dalla stessa Amministrazione che tramite l’Assessore competente, hanno cercato di gestire al meglio questa fase di incertezza, organizzando un percorso partecipato ed un confronto aperto con il territorio in grado di dare risposte efficaci ai problemi presenti. Un percorso quello della Riforma Gelmini che ha messo in difficoltà tutti quei soggetti che dovranno confrontarsi con le modifiche normative che saranno introdotte: - le scuole non potranno lavorare con i giusti tempi ai piani dell'offerta formativa, - le Regioni e gli Enti Locali sono in difficoltà ad effettuare una seria programmazione territoriale; - le famiglie dovranno scegliere un percorso determinante per il futuro formativo ed occupazionale dei giovani senza le informazioni necessarie per una scelta consapevole. Difficile è anche la situazione dei lavoratori precari della Scuola per i quali si allontana, non solo la prospettiva di stabilizzazione, ma persino quella della conservazione della loro attuale situazione. Senza contare poi tutto il personale docente e ATA, la cui professionalità sarà svilita e vilipesa. Durante il dibattito, a proposito del clima teso in cui si è concepita e portata avanti questa riforma, abbiamo ritenuto opportuno esprimere tutta la nostra solidarietà al movimento studentesco e in particolare ai due studenti dell'Istituto Nautico Cappellini di Livorno cui nei giorni scorsi è stata notificata una denuncia a seguito dell’occupazione dell’Istituto avvenuta in data 19 ottobre. In quei giorni, gli studenti di tutte le scuole stavano manifestando contro ad una riforma fatta solo di tagli. Non comprendiamo la necessità di irrigidire il clima come fu fatto, ne tanto meno si riesce a capire il perché solo due studenti sono stati colpiti, con l’addebitazione del reato di interruzione di pubblico servizio, mentre il movimento di contestazione fu molto più ampio e le occupazioni si susseguirono in tutta Italia e nella stessa Livorno. Consideriamo quel giovane che lotta e decide di occuparsi con forza del proprio futuro, del futuro della propria scuola e di quello dei suoi coetanei, come un valore importante, come un segnale di risveglio civile e sociale che deve essere valorizzato. Per questo abbiamo chiesto all’amministrazione Provinciale di intervenire, nei limiti delle sue competenze, affinché si possa scongiurare ad un ragazzo di 16 anni un percorso assai duro da affrontare. Cristiano Adriani (Sinistra Ecologia e Libertà) Michele Mazzola (Comunisti Italiani) Silvio Lami (Rifondazione Comunista)
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