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A Sciambere del che sarà, sarà o della fava che vole l'olio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 04 marzo 2010

Whatever will be….. Confesso, sono stato stimolato da un elemento particolarmente amico: l’acqua alta che è arrivata a lambire le mie giunture risvegliandomi da una sonnolenza apatica molto simile ad uno stato di vera “trance” indotta. Non è stato però facile superare quella situazione di particolare rincoglionimento (dovuta – mi sono reso conto- soprattutto alla lettura acritica di dichiarazioni preelettorali sfornate a profluvio) perché tornare a ragionare comporta anche dire alcune elementari verità, e la verità –come è noto- è difficile da accettare soprattutto quando non la si vuole ascoltare. Al termine di un penoso confronto in interna corporis ho deciso –per rispetto verso i meno protetti, i cittadini- di dire qualcosa nella maniera più lieve possibile in modo da disturbare solo i manovratori ma non quelli in buona fede. Me lo diceva sempre, del resto, mio zio buonanima di nerovestito: non ti illudere, metti uno in lista ed il giorno successivo costui sarà convinto di avere davanti a se le verdi praterie del far west (in effetti ad un mio intimo e caro era spesso capitato di inserire nelle liste qualche amico come “riempitivo” salvo trovarselo poi agguerrito avversario). Le piccole verità sono, nell’ordine: - anche a causa di una orribile legge elettorale che fa della Toscana il faro dell’antidemocrazia nonché la musa ispiratrice dell’incucio Berlusconi-Veltroni sulla legge elettorale nazionale (Todos Caballeros y fideles), l’Elba (ahinoi) non avrà alcuna rappresentanza nel prossimo Consiglio Regionale. Finita la splendida cavalcata solitaria di Poldo, relegato, assieme al fido Fuligni, sullo scomodo sgabello della Biscotteria, viene brutalmente resecato anche l’ultimo legame con la stanza dei bottoni di Via Cavour (a Firenze); - Non sarà, ovviamente, Presidente della Regione il Sindaco di Rio Marina che, accompagnato da manifesti elettorali orrendi e di pessima qualità, avrà il suo daffare per raggiungere il 4%, soglia minima per ottenere una rappresentanza, come non sarà Presidente la dirimpettaia Faenzi, messa lì per onor di firma o, peggio, come garante di una intesa sulla “ciccia”; - Non saranno Consiglieri Regionali i vari elbani inseriti nelle liste in posizione tale da non garantire alcuna elezioni o presenti in liste il cui quorum provinciale sarà superato da altre Province. Si tratta di un chiaro esempio di specchietto per le allodole degno di miglior causa. L’Elba –come al solito- viene trattata come terra da conquista e poi…passata la festa gabbato lo santo…fino alle promesse successive. Unica consolazione la resipiscenza del nostro Governatore prossimo venturo sulla liberticida legge elettorale. Meglio tardi che mai ma intanto anche questa volta avremo un Consiglio Regionale di “nominati”…che ubbidiranno solo al padrone di turno. Spero di non aver turbato troppo l’ambiente, nè i sonni e le illusioni di questi poveri Cristi messi nel tritacarne elettorale. Del resto siamo o non siamo artefici del nostro destino? Tanto ti dovevo Il tuo affezionato Grondaia jr Eh caro grondy mi trovi perfettamente consenziente sulla considerazione relativa a quel troiaio di legge elettorale regionale che più che da una assemblea di eletti o da un giureconsulto suggeritore pare partorita dalla mente di un capocondomino avvinazzato. Di essa dirò per renderti la avita pariglia citatoria che mia madre avrebbe detto "fa schifo alla Società del Lezzo". Circa l'impallinamento leopoldesco mi pare che fosse da un po' che la premiata ditta Zingoni e C. stesse a zeppare la porbere (come avrebbe detto Liborio) nelle cartucce. Comunque una cosa ti dirò, avventurandomi in un periodo ipotetico della profonda irrealtà: se io fossi un iscritto al PDL di Toscana, con la pessima aria che tira, con eventi che potrebbero presto farci vedere dei sorci verdini e fiammate di ritorno che a più di un grembiuletto trinato (bipartisan) appiccar si potrebbero, me ne starei discretamente defilato lasciando nell'agone le signore botulinate e compagnia assai stonante. Dove non ti seguo e nell'ineluttabile macello degli elbani, anche perché è universalmente noto (per la prima volta da un po' danni alla via di giù) da che precisa parte stia. Ora è vero che ho sempre avuto una innata capacità di stare dalla parte di quelli che di solito perdono (la Fiorentina, Paperino (Topolino mi era odioso), gli indiani (prima che diventasse di moda) i comunisti; è vero anche che qualche volta ho vinto e l'ultima scommessa come dicevo a Florio pocanzi l'ò fatta su una lista minore che è appena sotto (di un decimo di punto) all'assicella fatidica del 4%. E' vero che una cosa sono i sondaggi una cosa quello che si trova nei bussolotti, ma vale per tutti e ci sono tanti così sicuri di loro stessi che non vorrei (beh facciamo vorrei e non vorrei alla Mozart, per rimanere tra i massoni) fossero costretti, verificato come il prete della storiella che nella cassetta dell'elemosine avevano messo delle rumorose fave secche in luogo di monete, alla rappresaglia della "benedizione" dei fraudolenti fedeli con pataccoso liquido: "E la fava vole l'olio". PS Ha detto la Rossa che se in un momento di follia ci dai il voto non le fa schifo, e poi ... che sarà sarà .. "Whatever will be, will be" Vale


Fave piante

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