In queste ore molti cittadini ci chiedono, attraverso la posta elettronica o telefonicamente di avere informazioni riguardo alla sospensione dei lavori da parte di Terna, esprimendo talvolta meraviglia per una mia espressione secondo cui la responsabilità del ‘via libera’ a questo progetto deve essere proporzionalmente divisa fra tutte le istituzioni coinvolte. Partirei da questo ultimo aspetto. Per una discutibile tradizione della politica italiana la colpa muore sempre orfana, mentre i meriti hanno più di un padre. Sarebbe facile, seguendo questa consuetudine ricordare che di tutti gli enti coinvolti il Comune di Portoferraio fu l’unico a dare parere negativo nel 2004 nella procedura di V.I.A. o che il totale interramento è sempre stata la nostra proposta. Nel 2008 riuscimmo a cancellare oltre 100 tralicci previsti nel progetto originario di Terna ed Enel (linea che oggi è prevista in cavo sottomarino); ne rimasero in piedi una ventina, di questo ci dobbiamo fare carico, proporzionalmente alle nostre responsabilità, poiché i lavori non sono stati certamente autorizzati con permesso di costruire comunale, trattandosi di opera di interesse nazionale, autorizzabile solo con decreto ministeriale. D’altro canto, se in quella fase non avessimo chiuso positivamente le trattative, che cosa sarebbe successo? Siamo sicuri che saremmo oggi a discutere solo degli attuali tralicci o saremmo di fronte ai due elettrodotti originari? Non dimentichiamo peraltro che siamo in presenza di un’opera d’interesse nazionale, che scavalca tutte le procedure autorizzative ordinarie. Il progetto Terna è stato autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico, a seguito della procedura di valutazione d’impatto ambientale conclusasi positivamente presso il Ministero dell’Ambiente ed ha avuto i pareri favorevoli di: 1) MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE; 2) MINISTERO DEL WELFARE; 3) MINISTERO DIFESA; 4) SOVRINTENDENZA Beni Architettonici. e Paesaggistici, con prescrizioni; 5) AGENZIA DEL DEMANIO; 6) REGIONE TOSCANA; 7) PROVINCIA DI LIVORNO; 8) ENAC; 9) COMUNITA’ MONTANA ARCIPELAGO TOSCANO, con prescrizioni; 10) ENTE PARCO, con prescrizioni; 11) COMUNI DI RIO NELL’ELBA E RIO MARINA; 12) COMUNE DI PORTOFERRAIO, con prescrizioni. Crediamo che una seria assunzione di responsabilità da parte di tutti e la presa d’atto di un errore, ingenerato anche da una scarsa comprensione iniziale della portata dell’opera, sia il punto di partenza per correggere il tiro e rivedere il progetto. Per questo ritengo a dir poco discutibili le affermazioni di alcuni esponenti politici –quali ad es. la candidata alla presidenza regionale Monica Faenzi- che, evidentemente molto male informata, cerca di cavalcare la protesta per trarne un vantaggio politico.. Il Comune di Portoferraio già da oggi chiede alla società Terna di definire in tempi brevi la tempistica del tavolo tecnico, anche al fine di pervenire rapidamente alla revisione del progetto, eliminando prima della stagione estiva i tralicci montati. In queste ore siamo in stretto contatto con Ermete Realacci, il quale ci ha confermato che l’interramento totale è una strada perseguibile e possibile. In questa direzione continueremo a lottare con decisione. Per quel che riguarda infine la richiesta di alcuni cittadini di sapere quale sia il testo del comunicato con cui Terna ha sospeso i lavori, è quello pubblicato dalle principali testate giornalistiche e letto in diretta dall’ Ing. Armani di Terna al Sindaco durante l’assemblea di venerdì pomeriggio con Enrico Rossi. E’ opportuno, infine, ricordare come il Comune di Portoferraio sia stato il primo Ente (il 6 agosto 2009) a chiedere il completo interramento dell’ elettrodotto, in piena sintonia con quanto chiesto dal Comitato dei Cittadini.
Elettrodotto elicottero in manovra