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Laboratorio Portoferraio: La "Scheda Urbanistica" della Margherita

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 10 settembre 2003

L'economia turistica di Portoferraio e dell'Elba ha bisogno di una gestione del territorio e quindi di scelte urbanistiche coerenti ed adeguate. Ormai i Comuni non possono dimenticare che, in sede di pianificazione degli interventi, oltre alle ovvie compatibilità con gli strumenti di programmazione superiore (dal P.T.C. provinciale al Piano di indirizzo territoriale della regione), è necessario ricercare una piena compatibilità con i delicati equilibri che caratterizzano il sistema-Elba, siano essi ambientali, sociali, culturali o economici. Queste compatibilità non si riscontrano nella programmazione urbanistica di Portoferraio (e di altri comuni elbani) e quindi si rende necessario riallineare le scelte secondo alcune linee guida fondamentali ed imprescindibili: - Il valore ambientale e storico del nostro territorio (che peraltro per larga parte è Parco Nazionale) è una risorsa primaria, che deve essere difesa e valorizzata. - Si debbono creare le condizioni per la salvaguardia delle attività tradizionali, in particolar modo l'agricoltura, l'artigianato, la pesca. - Si deve riqualificare, rendere più vivibile ed omogeneo il tessuto urbanistico esistente, limitando al massimo le nuove costruzioni e dando priorità, nell'ambito di esse, alla risoluzione del problema della prima casa, che deve essere considerata come un diritto fondamentale per il cittadino. - Non si debbono costruire nuove strutture ricettive (alberghi, residences etc.), ma si deve dare, anche con procedure semplificate, la possibilità a quelle esistenti, di migliorarsi qualitativamente e divenire più efficienti. - Si deve limitare al massimo la costruzione di seconde e terze case, specie per i non residenti. - Si deve finalmente prendere atto di quelle che sono le drammatiche emergenze infrastrutturali del territorio (strade, fognature, acqua, parcheggi etc.) e prefigurare interventi adeguati. In tal senso i piani urbanistici debbono diventare il canovaccio su cui disegnare il nuovo sistema delle infrastrutture elbane, senza aggirare ed ignorare le attuali emergenze, ma anzi ponendo precise soluzioni in un'ottica migliorativa ed evolutiva.. - Bisogna chiudere definitivamente l'era della programmazione urbanistica fatta comune per comune, senza tener conto del fatto che l'Elba rappresenta un unico sistema territoriale e che, pertanto, la progettazione degli interventi deve essere coerente ed omogenea. In tal senso non si può che accogliere molto positivamente la richiesta della Regione Toscana di riallineare e coordinare gli strumenti urbanistici degli otto comuni secondo un'ottica di sviluppo sostenibile del territorio. Riteniamo siano questi i valori e principi guida per una corretta gestione del territorio; assai raramente vengono tuttavia rispettati nelle specifiche scelte dei singoli comuni e questo configura un quadro preoccupante rispetto al quale appare inevitabile un cambiamento culturale e la proposizione di un nuovo modo di amministrare il territorio. D'altro canto l'alluvione del 4 settembre, la presentazione di piani strutturali spesso inaccettabili ed insostenibili e i recenti scandali giudiziari legati all'urbanistica dimostrano con chiarezza come un mutamento di rotta più che auspicabile sia ormai imprescindibile.


stemma mediceo fortezze portoferraio

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