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Paffe e dintorni: gli sbagli bipartisan dei consiglieri riesi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 02 marzo 2010

Sbagliano, e di grosso, la maggioranza di centro-destra e la minoranza di centro-sinistra del Comune di Rio Marina a prendersela così tanto per dei giudizi che Legambiente ha il diritto e il dovere di dare sui loro strumenti urbanistici. Sbagliano due volte nella loro irritata e complice dichiarazione bi-partisan che la dice lunga sul pensiero unico cementizio che ormai accomuna destra e sinistra riese nella concezione di uno sviluppo datato e basato sulla redita e la svendita del territorio e non sul progresso, il lavoro e la salvaguardia dell’ambiente. Sbagliano la prima nel ritenersi infallibili su una materia, quella urbanistica che ha visto le amministrazioni di Rio Marina di diverso colore costrette a precipitose marce indietro, cominciando da Capo d’Arco e arrivando alle Paffe, che hanno più volte dato ragione alle osservazioni di Legambiente. Sbagliano la seconda volta quando cercando di accreditare una loro assoluta intangibilità rispetto alle scelte urbanistiche ci intimano di non criticarli invocando una specie di delitto di lesa maestà. Legambiente non vuol delegittimare niente e nessuno, tantomeno un Consiglio Comunale dove una cosiddetta opposizione riesce benissimo a delegittimarsi da sola con un’acquiescenza che rasenta il masochismo politico verso le scelte della maggioranza, ribadita anche nel comunicato congiunto. Il nostro diritto/dovere di criticare e fare osservazioni è fissato da una legge, Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 “Norme per il governo del territorio”, che i Consiglieri Comunali di Rio Marina dovrebbero conoscere, visto che è quella che regola l’urbanistica della Regione Toscana e che fissa all’articolo articolo 19 « I comuni, le province e la Regione garantiscono la partecipazione dei cittadini in ogni fase del procedimento (…)». L’importanza della partecipazione delle associazioni dei cittadini alle decisioni delle pubbliche amministrazioni è ribadita anche dalla recente legge sulla partecipazione approvata dalla Regione Toscana. Capiamo che il Consiglio Comunale di Rio Marina, violando lo spirito della legge, non abbia nemmeno voluto discutere le nostre osservazioni al Piano Strutturale (in gran parte identiche alle prescrizioni di Provincia e Regione) definendole “politiche” (che detto da uomini fatti eleggere da partiti politici è abbastanza ridicolo) e che non risponda nemmeno ai richiami in materia del Difensore Civico della Regione Toscana; capiamo anche il fastidio di una maggioranza di centro-destra che ha a disposizione una minoranza così docile e si trova a dover discutere delle fastidiose e puntuali osservazioni degli ambientalisti… Non capiamo invece la politica delle brache calate, ma questo, come giustamente dicono i compagni dell’opposizione è affar loro, sono scelte che non ci riguardano. Ci riguarda invece il fatto che si tenti di intimidirci politicamente, si tenti di impedirci con la scusa di una sorta di sacralità della politica (a Rio Marina?!) di esprimere opinioni su scelte urbanistiche che ci riguardano come cittadini e come ambientalisti. Il consiglio che diamo al sindaco, onorevole e candidato alla presidenza della regione Francesco Bosi è quello di andarsi a leggere le leggi che quel diritto ce lo garantiscono pienamente e che dovrà far rispettare se verrà eletto, mentre ai Consiglieri della sua fedele opposizione suggeriamo di informarsi meglio su quello che hanno votato i loro partiti in regione.


Umberto Mazzantini n.

Umberto Mazzantini n.