E’ certamente una buonissima notizia quella che Terna, in seguito all’intervento dell’Assessore Regionale Enrico Rossi (e candidato a presidente della Toscana per il centro-sinistra) e dell’autorevolissimo intervento dell’Onorevole Ermete Realacci, ha deciso finalmente di accogliere la protesta dei cittadini elbani e di sospendere la costruzione del tratto non interrato dell’elettrodotto fuori dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Non basta però l’apertura di un tavolo tecnico, occorre annullare i risultati della Conferenza dei servizi che ha permesso al Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola di dare il via libero all’elettrodotto e rivedere la Valutazione di impatto ambientale, tenendo conto anche al di fuori dell’area protetta, degli stessi vincoli fatti valere nel Parco Nazionale. Anche perché l’area interessata dal passaggio del tratto aereo dell’elettrodotto rappresenta un corridoio ecologico tra due Zone di Protezione speciale dell’Unione Europea, il passaggio tra le ultime due zone umide dell’Elba e fa comunque parte dell’Important Bird Area (Iba) che comprende l’intero Arcipelago Toscano. Inoltre i lavori avviati da Terna hanno pesantemente interferito con habitat prioritari dell’Unione europea ("Foreste di Quercus suber" ed altro) e non sembravano, per metodi e tempistica, voler tener conto delle stesse osservazioni della Regione Toscana tendenti a proteggere la migrazione e la nidificazione di importanti specie di avifaune protette dalla Direttiva Uccelli dell’Ue. Proprio per questo Legambiente Arcipelago Toscano aveva pronta una Denuncia alla Commissione delle Comunità Europee riguardante l’inadempimento del Diritto Comunitario per chiedere l’avvio di una procedura di infrazione per mancanza di una efficace Valutazione di incidenza per progetti contro la concessione del Ministero a Terna per la violazione delle due Direttive. Una denuncia che ci riserviamo di presentare se il Tavolo Tecnico verrà condotto con la stessa “leggerezza” e sottovalutazione del problema fuori dal Parco Nazionale che purtroppo ha segnato la precedente Conferenza dei Servizi che non ha tenuto conto di quei vincoli ambientali e di salvaguardia delle nostre bellezze che all’Elba troppi osteggiano, ma che si sono rivelati l’unico vero strumento a disposizione per fermare la linea aerea dell’elettrodotto di Terna.
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