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Nel ventennale della scomparsa di Sandro Pertini

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 25 febbraio 2010

Archiviati il giorno della Memoria, del Ricordo, per dire, giustamente no, agli orrori e gli errori del passato, rilanciando il bisogno di solidarietà, giustizia sociale e valori. Si è celebrato un nuovo no alle follie, ma la drammatica realtà mondiale di oggi, coltiva ancora gravissime storture. L'uomo, dà il peggio di sé ad ogni latitudine ed in ogni epoca. E mentre si dice no agli estremismi del passato, compiuti da regimi, nessuno dei governanti fa scelte importanti per un vero futuro di pace. Coltiviamo guerre su guerre, con distruzioni e morti, lasciamo nel sottosviluppo i paesi del Sud, siamo schiavi di mafie e violenze. Il nostro premier, pronto ad additare il nucleare dell'Iran, senza dubbio nazione rea di essere tormentata dalla dittatura, non ha speso molte parole per la necessità di pace attraverso il disarmo. Dati del 2000 dicono che le armi nucleari nel mondo erano oltre 35 mila, con in testa Usa (10.500 bombe), Russia (20.000), Gran Bretagna (185), Francia (450), Cina (400). In Italia ne abbiamo a decine nella basi Usa. “Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgenti di vita per milioni di vite umane che lottano contro la fame” , disse Pertini e il messaggio lo lanciava chi aveva vissuto due guerre mondiali, quasi 18 anni di privazione della libertà sotto il fascismo e dopo essersi battuto nella Resistenza. Il messaggio di Pertini, a 20 anni dalla sua scomparsa, è sempre più attuale. I governanti democratici, devono saper invertire la rotta di questo mondo delle ingiustizie, proprio per seguire gli insegnamenti del giorno della Memoria e del Ricordo. E i giovani, ricordiamolo, crescono in mezzo ad un clima colmo di diseguaglianze e violenza, che la società propone.


Sandro Pertini

Sandro Pertini