L’E.N.P.A., Ente Nazionale Protezione Animali, sezione dell’Isola d’Elba, vuole richiamare l’attenzione dei cittadini sulla grave situazione di immobilità e trascuratezza da parte delle amministrazioni elbane nei riguardi del randagismo degli animali e dei problemi collegati. Per sgomberare il campo da accuse di inoperosità che ogni tanto ci vengono rivolte dai turisti e da alcuni locali che si accorgono della generale mancanza di cura, vogliamo riassumere così il lavoro nel 2009 dei nostri volontari: 20 cani adottati 60 gatti adottati 100 colonie feline censite 120 sterilizzazioni 462 telefonate ricevute 90 interventi 110 comunicati stampa 25 riunioni con amministratori 800 scatolette distribuite 250 kg di crocchette per gatti raccolti nei banchetti e distribuiti ai referenti di colonia. La nostra associazione è chiamata molto spesso ad agire per recuperare e provvedere agli animali vaganti o feriti: non essendo presente sull’isola un qualsivoglia centro di ricovero, al ritrovamento di un animale le amministrazioni comunali molto spesso fanno a gara per sbarazzarsene al più presto cercando di “sbolognarlo” al comune vicino (se è stato trovato ai confini) o cercando di farlo prendere in carico all’ENPA dimenticandosi, un minuto dopo che l’associazione lo ha accolto, di provvedere alla regolarizzazione della procedura e al pagamento della quota giornaliera. L’ENPA non ha contributi dallo Stato o dalla Regione o Provincia e nell’ultimo anno anche quel limitato aiuto, che veniva dato dall’ex Comunità Montana per la lotta al randagismo, ha cessato di esistere per la trasformazione dell’Ente, che ha visto cambiare sia i soggetti aderenti che alcune dei compiti che ad essa fanno capo: le possibilità di azione delle associazioni animaliste sono quindi andate incontro ad ulteriori gravi difficoltà e le uniche entrate di cui si dispone provengono dalle quote associative. L’ ENPA, organizza con i suoi volontari, numerose attività che permettono di raccogliere fondi (per sterilizzazioni e cura di animali feriti) e cibo per animali, ma il tutto è assolutamente insufficiente. D’altra parte la legislazione nazionale e quella regionale (L.R. 59/2009) identificano negli uffici comunali e nel Sindaco le competenze all’intervento e la responsabilità relativa agli animali vaganti. La situazione attuale è veramente molto grave perché il progetto del canile, in ritardo di almeno due anni rispetto alle previsioni, è fermo e ormai è prevista a giorni la decisione regionale che toglierà quella parte di finanziamenti dati per la sua realizzazione. Le colonie feline non sono censite in tutti i Comuni e la ASL, tenuta alla sterilizzazione dei gatti randagi, per problemi interni esegue interventi in numero insignificante rispetto alle necessità del territorio: le conseguenze sono che i gatti aumentano di numero, si ammalano più facilmente, vagano sulle strade e muoiono abbandonati o addirittura avvelenati quando sono di disturbo a persone crudeli e incivili. L’ENPA continua a dimostrare volontà di collaborazione per il bene degli animali e per migliorare il senso civico del nostro territorio, ma ora vuole avere la dimostrazione che gli enti intendono impegnarsi a loro volta. A questo proposito, il 5 marzo p.v. alle ore 11.00 a Portoferraio si terrà una conferenza stampa “Emergenza animali all’Isola d’Elba: l’Enpa c’è, ma dov’è la Pubblica Amministrazione?" alla presenza di Carla Rocchi e di Marco Degli Innocenti, rispettivamente presidente e vicepresidente nazionale dell’ENPA, alla quale verranno invitati tutti i Sindaci, i responsabili della ASL, il Presidente dell’Unione di Comuni, i veterinari liberi professionisti, le associazioni di volontariato animaliste e tutti i cittadini interessati per spiegare la situazione attuale e le necessarie e urgenti azioni da intraprendere. Bisogna cambiare metodi e comportamenti: la civiltà verso gli animali non si può fermare sul porto di Piombino.
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