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Il punto di Italia Nostra sull'elettrodotto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 17 febbraio 2010

Occorre, prima di tutto, rendere merito al Comitato per l’interramento dell’elettrodotto Terna, per essere riuscito a risvegliare il senso di appartenenza al territorio e l’orgoglio di essere elbano della popolazione tutta che ha portato ad una manifestazione unitaria del popolo e delle sue istituzioni. Senza dubbio, seppur tardiva, c’è stata la presa di coscienza del popolo elbano che occorre difendere i propri diritti in prima persona senza delegare altri. E’ forse la prima volta che su un problema si assiste ad una presa di posizione che travalica gli interessi personali ed allinea tutti sullo stesso piano ed è la prima volta che tutte le Amministrazioni locali e gli enti del territorio scendono in piazza uniti con la popolazione. Importante e doveroso anche il lavoro che il sindaco di Portoferraio sta portando avanti promuovendo incontri tra le forze in campo. Ora però è il momento di fare un salto qualitativo, dopo essersi affrancati dalla politica e dai tentativi di strumentalizzazione messi in atto specialmente in periodi elettorali, è necessario portare il nostro problema in sede istituzionale. Mentre si tentano tutte le strade possibili per attirare l'attenzione dei "media" è necessario anche affrontare Terna sul suo terreno: cioè stimolarla sul piano aziendale. Vediamo come partendo dall’analisi della situazione attuale: • i responsabili del progetto TERNA, dall'amministratore delegato fino al capo progetto, finora sono stati sicuri e arroganti; solo ieri sembrano aver accettato un minimo di dialogo nell'incontro con il sindaco di Portoferraio e i rappresentanti del Comitato, • si trincerano ancora dietro le autorizzazioni ministeriali; • per loro il Progetto Elba è un semplice piano industriale da rispettare nei tempi, nei modi e soprattutto nel budget stabilito; • abbiamo a che fare con un management aziendale "costretto" nei confini del business. Ma come ha fatto notare acutamente nei giorni scorsi il prof. Tanelli: “la società (Terna) si è munita di un codice etico dove è scritto a chiare lettere, ribadito dai suoi più alti organi di governo, il suo impegno nei confronti della salvaguardia ambientale e la sua volontà di operare in armonia con il territorio e le sue istituzioni." • Questo aspetto tocca direttamente il top management dell'Azienda e, in particolare, il presidente ing. Roth, che non ha un ruolo esecutivo ma un ruolo istituzionale, ed è quindi molto sensibile ai risvolti che può assumere la faccenda e le relative ripercussioni di carattere economico e di immagine dell’Azienda. • I responsabili Terna hanno calcolato lo spessore di tale impatto? • A livello di Conto economico dell'operazione è stato comparato tale valore stimato con il valore dell'eventuale interramento totale della linea? Questo, a nostro avviso, è il punto nodale a cui il Movimento potrebbe fare riferimento rapportandosi al presidente ing. Roth e, in maniera civile e determinata, chiedere un incontro nel quale rappresentanti del Comitato, delle Amministrazioni e della Regione, dimostrino che ci possono essere delle strade alternative a quella attuale, presentando una metodologia di approccio che apra una discussione ampia e proficua non solo sul semplice, seppur legittimo, “cahier de doleance” dell'impatto ambientale e della sicurezza, ma anche sui due scenari che si possono presentare a TERNA dalla situazione attuale: 1. TERNA va avanti con il progetto e il Movimento inasprisce la sua opposizione elevando i toni della protesta sempre di più coinvolgendo gli organi di stampa e televisivi locali e nazionali, ostacolando i lavori, ecc., compromettendo in modo serio l’immagine della Società cui ne deriverebbe un danno “reputazionale” ; 2. TERNA, sulla scorta delle richieste del Movimento e della presa di posizione di tutte le amministrazioni sul territorio, sospende i lavori, implementa un nuovo progetto che prevede l'interramento totale dell’elettrodotto, in base all'art. 25 della Legge 99 del 23 Luglio 2009 in accordo col MiSE, coi Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture e con la Regione Toscana inoltra una Variante localizzativa al progetto e ne valuta i relativi costi. Dalla comparazione dei due scenari si potrà probabilmente evincere che lo scenario di cui al punto 2 sia più oneroso. A questo punto la Regione, i Ministeri interessati dovranno fare un ulteriore sforzo per reperire risorse necessarie ai maggiori costi della variante di progetto. L’associazione Italia Nostra, forte di cinquant’anni di lotte per la salvaguardia dell’ambiente e di uno staff tecnico molto competente, consapevole che molto ancora ci sia da fare e che è necessario spostare il focus presso la direzione Terna di Roma offre la propria collaborazione al Comitato e alle Istituzioni, sia a livello locale che nazionale.


Elettrodotto crinale

Elettrodotto crinale