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Racconto per immagini della grande pioggia

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 09 settembre 2003

Ancora uno dei racconti fotografici di Alex Beneforti, questa volta dedicato alla grande pioggia annunciata da un temporale di qualche giorno fa (che però era solo la prova generale), la prima vera intensa pioggia dell'estate, desiderata per settimane e per settimane temuta pensando agli sconquassi del 4 Settembre 2002. Ed il racconto di Alex inizia proprio dall'Ecomostro di Procchio,fonte di polemiche e di avvisi di garanzia,ancora più brutto e sinistro sotto il cielo plumbeo pronto di nuovo ad essere assediato dalle acque, a dimostrazione degli affari che obnubilano, dalla smania di cementificare che continua a far scordare le lezioni che la natura impartisce Ma la grande pioggia era temuta anche per un altro nuovo fatto da giorni occhi umani ed elettromagnetici scrutavano il cielo con preoccupazione pensando ai sessantacinquemila metri cubi (a scriverlo in lettere paiono ancora di più) di ceneri, spoglie mortali di boschi e macchie arse ad agosto, che incombevano sulla teste e sulle giornate di chi vive nelle valli campesi. La neve nera frutto di un disastro, potenzialmente capace di crearne altri. Non è andata così: la pioggia è stata tanta da lavare gli ormai sassosi contrafforti a sud del Monte Capanne, ma non abbastanza da provocare una devastazione, le onde nere sono scivolate a valle passando accanto alle case senza offenderle, hanno solo sporcato le spiagge ed il mare. Ma le pennellate sinistre che i residui dell'incendio hanno disegnato sulle spiagge di Cavoli e Fetovaia, che magari ce ne hanno ricordate altre oleose e terrificanti, stese su questa costa qualche estate fa, andranno via, si dissolveranno presto lasciando solo le aree brulle a monte a testimonianza della peggiore stagione di incendi da quindici anni a questa parte. Dalle splendide spiagge di granito a sud alla mai riqualificata periferia portoferraiese, tra il Carburo e la Casaccia, una zona che va sotto con tre gocce di pioggia. Un problema di ordinario disinteresse che nessuna amministrazione ha pensato come risolvere negli ultimi cinquant'anni. Certo la zona è molto bassa rispetto al livello del mare ma "Se governassero loro in Olanda guai!" è stata la felicissima battuta di un signore che andava dal tabaccaio con i calzoni arrotolati fino alle ginocchia e le scarpe in mano In ultimo, al termine di questo mini-tour dell'Elba-Zuppa, ci affacciamo su un Porto Azzurro che per la colorazione delle acque diventa Porto Rosso, facendoci così scoprire le geologiche radici ferrugginose di questo borgo che ora è una capitale del turismo isolano. E di radici ragionando, continuiamo a domandarci il senso dell'aver cambiato l'antico, dignitoso toponimo di Longone, per assumere quello finto, zuccheroso e un po' ruffiano che oggi campeggia sulle insegne stradali ed è iscritto sulle mappe. Per fortuna ogni tanto c'è una grande pioggia che fa rosso il porto di Longone


alluvione procchio 9 sett

alluvione procchio 9 sett

alluvione fetovaia nera 9 settembre

alluvione fetovaia nera 9 settembre

alluvione carburo 9 sett

alluvione carburo 9 sett

alluvione porto azzurro 9 settembre

alluvione porto azzurro 9 settembre

alluvione 9 settembre cavoli

alluvione 9 settembre cavoli