Il Coordinamento Politico dell’Isola d’Elba del Partito Democratico ha discusso e approvato un documento sulla scuola dove, dopo aver ricordato come il servizio scolastico pubblico stia subendo in tutta Italia gli effetti della “riforma” Gelmini-Tremonti, affronta le ricadute negativa che la medesima avrà anche nella nostra isola. Il Pd propone così dieci punti per opporsi sia alla “riforma”, sia per dare una risposta ai problemi medesimi: 1) Concezione della formazione per tutto l'arco della vita. I percorsi strettamente scolastici ne trarrebbero profitto se tutta una comunità è in costante formazione e considera l'istruzione decisiva per il proprio presente e per il futuro. 2) Ricerca di un'alleanza di tutte le forze politiche e istituzionali locali con lo scopo di definire un organismo comprensoriale che coordini le autonomie delle scuole e rapporti il ruolo della formazione con le esigenze della crescita della società e delle possibilità occupazionali del territorio. Una volta c'era il Distretto Scolastico, competente a dare questo orientamento. 3) Contrastare la ristrettezza della concezione di scuola che ci deriva dai provvedimenti del ministro e rilanciarla per il suo importante ruolo di prospettiva democratica-inclusiva. Vale a dire valorizzazione del capitale umano con le risorse adeguate che necessitano, ponendo la scuola al centro del futuro sviluppo. 4) Affrontare la sfida dell'insularità. L'Isola d'Elba dovrebbe divenire, per le sue caratteristiche, un laboratorio ove s'inizia una sperimentazione della possibile scuola futura. Riteniamo che occorra una legge quadro sulle piccole isole dalla quale dovrebbero scaturire poi leggi settoriali per i vai comparti (sanità,scuola ecc). Ricordiamo il Comitato Scuole Isola d'Elba che opera in tal senso e sta lavorando dal basso ad una proposta di legge per le scuole poste nelle piccole isole. Già tre comuni hanno appoggiato con delibere la suddetta proposta. 5) Occorre che si anticipino l'aggiornamento attuale delle graduatorie dei docenti e del personale ATA affinché tutti i movimenti del personale siano conclusi prima dell'inizio del nuovo anno scolastico. 6) In linea con la proposta di legge elaborata dal comitato condividiamo la necessità della permanenza sull'Isola del personale scolastico per almeno tre anni, con riconoscimenti economici e di punteggio. In tal modo si favorirebbe la continuità educativa e la conoscenza del territorio isolano. Ovviamente ci dovrà essere, per il personale, una permanenza effettiva nella sede come minimo di 180 giorni per ogni anno scolastico. 7) Si considera utile la possibilità di chiamata diretta dei docenti dalla graduatoria di Istituto, per la copertura di almeno il 50% dei posti con personale residente sull'isola. 8) Si prende in seria considerazione la possibilità di realizzare corsi di perfezionamento per i neo assunti con punteggio valido per le graduatorie. 9) Particolare attenzione va data al rapporto con la ASL e gli enti locali per migliorare l'integrazione dei disabili, con possibilità di progetti congiunti. 10) Diviene importante per tutta l'Isola l'impegno del Comune di Portoferraio di realizzare, in collaborazione con la Provincia, il polo scolastico, che andrebbe a qualificare in particolar modo la sede degli istituti superiori. Queste proposte, insieme agli altri documenti, saranno consegnate al candidato Enrico Rossi nell’incontro pubblico previsto a Portoferrario il prossimo 26 febbraio.
Uscita Alunni ITCG