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Comune Unico: scelta strategica e non furbata politica

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 09 settembre 2003

Un unico piano strutturale per l’Elba, la concessione o l’acquisto di Pianosa e il superamento della gestione commissariale del Parco, sono proposte che possono consentire di mettere finalmente ordine nella caotica gestione territoriale dell’isola e di guardare al futuro dell’Arcipelago con maggiore fiducia e serenità. All’iniziativa della Regione è già venuta la risposta del sindaco di Portoferraio che assicura la propria disponibilità al confronto. Vedremo. Sarebbe comunque augurabile che anche altri lo facessero e che si rispettassero veramente i tempi indicati dal Presidente Claudio Martini. Ciò potrebbe facilitare l’avvio di un percorso in cui le istituzioni elbane potrebbero svolgere il ruolo di protagoniste che compete loro, sia rispetto alla Regione che al governo nazionale. Se l’avvio di una disciplina urbanistica unitaria è indispensabile per un corretto governo del territorio, non meno vitale è l’esigenza di riportare il Parco nella legalità e di acquisire il controllo pubblico di Pianosa. Il clima che si respira all’Elba per le note vicende giudiziarie non è certamente dei più favorevoli. E qui non si tratta di criminalizzare nessuno, né di cavalcare la tigre della speculazione politica. Il piagnucoloso vittimismo del centrodestra non ha senso, tanto più che proprio da quella parte si è tentato per primi, con clamorose iniziative parlamentari, di assegnare l'etichetta mafiosa agli avversari. Si tratta di ben altro, si tratta, cioè, di uscire dall’ambiguità e di dare risposte pertinenti a fatti per lo meno discutibili, se non preoccupanti. Per quanto riguarda, tanto per fare alcuni esempi, la disinvolta gita in elicottero in quel di Pianosa, Barbetti non può cavarsela giustificando la presenza del suo consulente, del segretario del ministro e di due imprenditori, con una generica “motivazione di carattere istituzionale”. Quali sono nel merito queste “motivazioni”? E quali le ragioni e l’urgenza che hanno giustificato l’uso di un mezzo che può essere autorizzato solo per eventi eccezionali e di rilevante interesse pubblico? Barbetti, inoltre, sa bene che la sua persona è l’ostacolo principale che impedisce di giungere ad un accordo istituzionale Stato/Regione al fine di eleggere il nuovo presidente e di ripristinare la legalità nel Parco. Se, come dice, l’unico interesse che lo spinge è il bene dell’isola, perché non si comporta conseguentemente liberando il proprio ministro da ogni impaccio? Un clima brutto, che fa dire al senatore Bosi cose che dimostrano quanto poco senso dello Stato alberga nella cultura degli attuali governanti. A parte l’arroganza e la volgarità con cui si è espresso nella recente assemblea comprensoriale, come si fa a dire che chi “propugna un comune unico isolano (coltiva) forse la speranza di ribaltare in questo modo gli attuali equilibri politici” senza neppure arrossire per l’enormità di simile dichiarazione? Da sempre all’Elba il voto politico premia il centrodestra e tutti sanno che la realizzazione di un comune unico non è certo dietro l’angolo. Non ci sono quindi né le condizioni politiche, né quelle temporali, che possano giustificare affermazioni così avventate e superficiali. E poi, come si fa a confondere l’istituzione in quanto tale, cioè il comune unico, con le forze politiche che potrebbero essere chiamate ad amministrarlo? Nessuno pensa, tanto per capirci, di abolire il comune di Rio Marina solo perché ha la disgrazia di avere per sindaco questo campione di democrazia che è il senatore Bosi. Delle due, l’una: o il senatore considera gli elbani degli sprovveduti, o ci troviamo dinanzi ad uno sconcertante caso di analfabetismo politico-istituzionale. Probabilmente tutte e due le cose, confermate, tra l’altro, dalla successiva dichiarazione che colpevolizza chi ha definito la Comunità montana un ente inutile solo perché è amministrato dal centrodestra. Ma dov’era Bosi negli ultimi dieci-quindici anni? Sulla costituzione del comune unico e sulla più o meno utilità della Comunità montana se ne parla da una vita, a prescindere dagli schieramenti politici e dal colore delle giunte. Di queste cose, comunque, dobbiamo continuare a parlarne e ne parleremo. Intanto, però, entro un mese la Regione chiederà ai comuni di dare risposte chiare e immediate sul percorso da fare. Dalle risposte che verranno sul piano strutturale unitario, su Pianosa e sul Parco, i cittadini elbani potranno farsi un’idea meno approssimativa con chi hanno a che fare. E ciò potrà essere utile per la prossima scadenza del 2004.


alessi danilo tagliata

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