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Controcopertina: Il consiglier filonucleare, l'elettrodotto e gli "anbientalisti" mascherati

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 16 febbraio 2010

Caro Sergio, Come sai Legambiente ha invitato tutti i suoi soci ed agli amici di firmare la petizione contro l’elettrodotto, al momento della sottoscrizione on-line mi sono trovato a leggere i commenti più “votati” ed al secondo posto ho trovato questo dell’amico e co-tifoso della Fiorentina Guido Citti: “Grazie a tutti quelli che partecipano attivamente alla difesa della nostra piccola isola. No a finti anbientalisti, mascherati da simboli anche prestigiosi ma che eseguono solo ordini di partito”. Per chi non lo sapesse, Guido non è un cittadino qualsiasi, è uno che ha scelto di fare politica ed è un ascoltato consigliere comunale di maggioranza a Marciana Marina. Quello che penso quasi tutti non sappiano è che Guido e i suoi colleghi della maggioranza di centro-destra di Marciana Marina il 19 dicembre del 2008 respinsero una mozione contro il nucleare illustrata da me, che faceva riferimento a Pianosa e chiedeva di dichiarare il territorio comunale denuclearizzato. Guido (riassumo il senso del suo breve intervento) disse allora che lui non era contro il nucleare e, dato che tanto non lo avrebbero fatto all’Elba, votava contro la mozione. Insomma la sindrome Nimby (non nel mio giardino) applicata con il voto. Se mi ricordo bene, la mozione fu respinta con 6 voti e un paio di astensioni della Maggioranza. Il centro-destra rimediò successivamente all’errore commesso dagli astenuti: infatti nel 2009 la stessa mozione, tratta da un testo di Legambiente, fu ripresentata da Cristiano Adriani per Sinistra e Libertà e fu respinta con voto stavolta unanime di tutto il centro-destra guidato dal Sindaco Ciumei, compreso naturalmente quello di Guido Citti che confermò il suo favore verso l’energia nucleare e la realizzazione di nuove centrali atomiche. Così l’ordine di partito del trio Berlusconi-Scajola-Prestigiacomo (quello che ha detto si a livello nazionale all’elettrodotto) sul nucleare è stato ristabilito anche a Marciana Marina. Qualcuno si chiederà: “Cosa c’entra il nucleare con l’elettrodotto?” C’entra e molto e dispiace che Guido non l’abbia capito o non l’abbia saputo quando votò contro quell’ordine del giorno, magari anche perché fino ad allora probabilmente non si era mai interessato dell’elettrodotto, a differenza di quelli che lui apostrofa come “finti anbientalisti, mascherati da simboli anche prestigiosi ma che eseguono solo ordini di partito”. Infatti, dire si al nucleare vuole dire anche si ad un’energia non solo sporca, pericolosa e costosa, ma anche ad un modello energetico centralizzato in grandi impianti isolati, rigidi, non flessibili (come e peggio delle centrali a carbone) che hanno bisogno proprio di quelle grandi linee di trasporto di energia, a quei grandi elettrodotti, un pezzettino dei quali si vorrebbe fare anche all’Elba… e un pezzettino solo grazie al lavoro ed alle osservazioni del parco, degli ambientalisti, dei comitati contro il primo tracciato, del Comune di Portoferraio e di quegli “anbientalisti, mascherati da simboli anche prestigiosi ma che eseguono solo ordini di partito” che hanno evitato che Terna/Enel facesse un elettrodotto da 120 piloni in 6 Comuni elbani. Quasi tutti se lo sono scordato, ma Legambiente Arcipelago Toscana, proprio all’inizio di quella lunga discussione, presentò pubblicamente, insieme ad Asa, una proposta di “Piano energetico per l’Isola d’Elba” che come sottotitolo portava “Governo della domanda di energia e produzione decentrata di energia”. Un piano che puntava all’autosufficienza energetica ed alla generazione diffusa, l’esatto contrario del modello nucleare e degli elettrodotti, l’unico, perché basato sulle rinnovabili ed il risparmio energetico, che può garantire la sostenibilità del sistema energetico elbano, altrimenti inevitabilmente sottoposto al “ricatto” dell’energia che viene dal continente. Dopo organizzammo un riuscitissimo incontro sulle energie rinnovabili nel quale ribadimmo le nostre proposte e presentammo dati e cifre insieme a scienziati e tecnici di grande valore ed al nostro responsabile nazionale per l’energia, Stefano Ciafani. Tutti, meno la Comunità montana con la sua Agenda 21 (e le sue successive pubblicazioni che nessuno ha letto e conosce), ha ripreso quelle nostre proposte che sarebbero state in grado di evitare anche la realizzazione dell’elettrodotto. Capisco che Guido, che allora non era consigliere comunale marinese, del maxi-elettrodotto elbano molto probabilmente non interessava granché, visto che si fermava a Procchio... Però non capisco perché se ne occupi solo oggi, dopo aver votato due volte di fila a favore del modello energetico sostenuto da Scajola, che ha bisogno degli elettrodotti e delle grandi infrastrutture, e che per farlo debba prendersela con chi quel modello energetico pesante ed inquinante lo combatte tutti i giorni da sempre. Quello che sta succedendo con il nucleare (e quindi con il progetto che condizionerà l’infrastutturizzazione energetica dell’Italia) è vergognoso: i partiti e addirittura i ministri che ci hanno detto che il nucleare è bello, pulito e sicuro, quando si tratta di farlo nella loro regione dicono che è meglio di no. Sarebbe bene che questo non succedesse almeno all’Elba. Invece vediamo uomini del centrodestra, anche candidati in regione, che sconfessano allegramente (ma non citandoli) i programmi del loro governo e dei loro partiti, magari attaccando gli ambientalisti e il parco colpevoli di essere poco ambientalisti. Vediamo antiparco trasformati in paladini dell’ambiente e dei vincoli ambientali, che chiedono al Parco di fare quel che non può: obbligare gli altri a prendere nel loro territorio decisioni sulle quali il Parco non ha nessuna competenza. Ora spuntano anche i consiglieri comunali filo-nucleari che però non vogliono gli elettrodotti. Ma come pensano di portarla la “rigida” energia atomica nelle case degli italiani, col baroccio? Oppure i mega-elettrodotti (e le centrali) vanno bene solo quando non passano davanti alla porta di casa? Umberto Mazzantini Porta pazienza Umbe', ce ne vuole in questo paese a fare l' "anbientalista" (complimenti alla maestra del consigliere) sia militante come te, che simpatizzante come mi ritengo. Quando è arrivata la tua lettera in redazione stavo giusto abbozzando una replica per Camminando dove a) un'anonino rinfacciava a Legambiente di non aver detto niente sulla nuova impresa del baleniero blu all'Hotel Garden 2 la vendetta; b) avevo risposto segnalando al disinformato signore che così non era e indicandogli dove poteva documentarsi sull'atteggiamento di Legambiente circa quella ecopresadiculo dei Magazzini c) altri due anonimi erano intervenuti (si fa per dire) di conseguenza: uno per dire che Legambiente aveva plaudito alla lottizzazione della costa dei Barbari quando a deciderla era stata un'altra amministrazione (!) un altro venendosene fuori con la storia del mancato canile di San Martino (l'avessimo realizzato avremmo guadagnato almeno 6 anni) e rinfacciando a me come a Legambiente di aver guardato con favore a quella iniziativa, dimostrando che proprio come nelle centrali nucleari a far presente ad un cazzaro che ha scritto una cazzata si può innescare una reazione a catena di bugie come nel primo caso e/o discorsi a viaggio d'acqua come nel secondo. Poi ho letto quello che hai scritto soprattutto il post del fustigatore dei falsi "anbientalisti" che come Berlusconi continua ad agitare lo spettro di un Partito Comunista che non esiste più e accusa, senza neppure il coraggio di parlar chiaro, Legambiente di prendere ordini da un "partito" che non si capisce proprio quale sarebbe (forse il PD di Portoferraio massacrato da Legambiente sul Water-Front etc.? forse il PD riese bastonatissimo da Legambiente per Villaggio Paese, Rio Elba2, "ambientalismo del fare" etc? forse il PD dell'ex-centrosinistra di Campo incicciato da Legambiente per i Mega-Peep? forse il PD fiorentino di Riccardo Approdo Conti in Ciumei?) Quello che ho capito è che i componenti dell'intero quartetto: consigliere, autore della favata primigenia di Camminando, e i suoi due flebili difensori non hanno ancora capito (e difficilmente capiranno) che sulla scena sociale elbana c'è anche chi ci sta, in luogo che per curare gli interessi personali o della sua parte politica per qualcosa di un po' più elevato e meno meschino, ma parlare di tensione ideale a chi palesemente non sa neppure dove sta di casa è opera ardua. Ho deciso a quel punto di soprassedere mettendo quello che avevo scritto nel cestino elettronico, memore di due sentenze popolari: a) Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire b) A lavare il capo ai ciuchi ci si perde tempo e sapone


Umberto Mazzantini n.

Umberto Mazzantini n.