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Controcopertina: Carabellese i giornaletti, i cassonetti e lo spadone

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 14 febbraio 2010

Leggiamo su Elbareport 13/02/2010 la difesa a spada tratta della Direttrice dell'Ente Parco, per la questione dei depliant scaduti o non. Si capisce dove hanno i loro defensor, un pò a scartamento ridotto, quelli del Parco, un'Ente attualmente inutile incapace di avere una relazione utile, un mezzo proprio informativo, anche per queste spiegazioni. Ha bisogno l''Ente Pubblico di farsi supportare da un giornaletto, capace di produrre una sequela di offese e veleno da zitella inacidita, in astinenza e in maniera "ignorante" per loro stessa ammissione. Allora affermiamo da oggi che l'Ufficio Stampa del Parco e della Direttrice ha sede in Elbareport, complimenti ma che bella organizzazione indipendente da condizionamenti e super partes. La questione dei depliant, era l'occasione, partendo da un pretesto minore, per sollevare la questione della scarsa incidenza in termini di promozione naturalistica e del territorio in genere del Parco dell'Arcipelago Toscano. Di riportare anche nei giusti ruoli e limiti chi vi lavora dentro, chi la dirige, ricordando a tutti che la questione di un Ente Pubblico, non è mai una cosa partigiana, ma un bene comune al servizio della collettività. Se così non è siamo in presenza di una creatura estranea al territorio che tutto fa, fuori che interessarsi anche scientificamente, diligentemente a valorizzarlo, conservarlo, promuoverlo. Dovrà, lontana da religioni "politiche", che fanno falsamente uno dei credo di appartenenza, vedi interramento tralicci e Water Front, evitare di cadere in basso e prestarsi a strumentalizzazioni. Lega Nord Arcipelago Toscano Carabellese Pietro - Comitato sostenitore Commissario protempore Caro Signor Carabellese Cominciamo a chiarire che Elbareport (che peraltro ci pare l'unico organo di informazione che ha sistematicamente ed integralmente pubblicato i documenti della Lega Nord dell'Elba) risulta ancora il QUOTIDIANO più consultato per quanto attiene alle cronache elbane sia in loco che oltre il canale, ed è quindi difficilmente comprensibile nella categoria dei "giornaletti" visto pure il suo "volume di fuoco", avendo posto in rete, in otto anni una sciocchezzuola come oltre 40.000 articoli nelle sue 2260 edizioni ordinarie e nei circa 700 "aggiornamenti". Ella si confonde forse con materiale "informativo e formativo" diverso che probabilmente allietava il tempo trascorso in abluzioni, sedute ed altro nei bagni dei suoi più verdi anni, quelli erano "giornaletti". Circa la vicenda dell'ufficio stampa badi bene a non implementare il suo già notevole scemenzaio, questo è un giornale libero che non ha padrini né padroni, non dipende né da partiti, né da logge né tanto meno da comitati d'affari o munifici finanziatori, e non si presta ad essere ufficio stampa di chicchessia. Come le svariate migliaia di nostri lettori ben sanno la nostra linea è sempre stata quella di pubblicare qualsiasi punto di vista (nei limiti delle leggi e della decenza) e di lasciare liberi i diversi redattori di esprimere i loro (diversi) punti di vista. Non ci interessa affatto essere super partes, ci accontentiamo di dare correttamente spazio e dignità di intervento a tutti anche a soggetti politici e non a scartamento fortemente ridotto come la Lega. Ne consegue che quando decidiamo di aprir bocca parliamo bene di chi stimiamo ed un po' meno bene di coloro che non ci piacciono, ma tutto è alla luce del sole, non manipoliamo furbescamente, non taciamo opportunamente, non usiamo le arti di quel giornalismo lecchino e vassallo come quello dei trombettieri dello sganasciato governo a cui fa riferimento, che proprio sulla propaganda del non fatto, sulla manipolazione dell'informazione e delle coscienze, costruisce le sue fortune. E dopo aver parlato di cose serie veniamo più specificamente alla sua gaffe, invitandola a farla finita, in ossequio del principio che le deiezioni a ripestarle dopo averle pestate spandono maggiormente il loro fetore. Lei ci ha "provato" a montare un "caso" inesistente di spreco di pubblico danaro, e quando le hanno dimostrato che quel materiale era INUTILIZZABILE in quanto scaduto e fuorviante, si è, "attaccato alle pitte", dicendo che allora aveva sbagliato chi aveva ordinato tanto materiale che poi è rimasto inutilizzato. A parte l'inconsistenza del caso (ci pare che gli sprechi d'Italia possano essere rappresentati ben oltre che da qualche pacco di pieghevoli scaduti) lei afferma che debbono risponderle di questa sconcezza non la Direttrice del Parco (che secondo noi ha perfetta titolarità) ma direttamente il Presidente Tozzi o (bontà sua) il Vicepresidente Banfi. E lei qui è involontariamente comico, forse l'entusiasmo del neofita della politica e le scarse informazioni sulle realtà pregresse l'hanno condotta nel tramaglio. Già, perché trattandosi di materiale 2003-2006, l'unica compiuta risposta che Tozzi potrebbe darle sarebbe: "So un cazzo!", mentre invece il Vice-Presidente Banfi qualcosa dovrebbe saperne, in quanto per avventura all'epoca faceva al parco le stesse funzioni della Dott.ssa Zanichelli! Magari la criminale ordinazione tipografica è proprio opera sua ... Abbiamo trovato il colpevole? Accusiamo Banfi (e ancor più l'allora Commissario Barbetti) di spreco di pubblico denaro davanti all'Alto Tribunale Speciale Padano dell'Elba (presieduto ovviamente da lei medesimo) e poi li facciamo fucilare da un plotone di Schützen varesotti in camicia verde o gli tagliamo la testa con lo spadone di Alberto da Giussano? Siamo seri e se vogliamo criticare il Parco e chi ci lavora (o vi ha operato in questi anni) facciamolo pure ma partendo da dati di fatto non da generiche affermazioni che lasciano il tempo che trovano, da banali luoghi comuni o da ispezioni nel cassonetto.


alberto da giussano

alberto da giussano