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Canile comprensoriale: mancano le deleghe di 5 comuni.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 13 febbraio 2010

Riuscirà l'Assessore Provenzali dell'Unione dei Comuni a mettere la parola fine alla "storia infinita" del canile (giocata sulla pazienza degli elbani e sulla pelle degli animali) che ha visto, nell'arco di un decennio, prima chiudere gli ex-Macelli, unica struttura elbana per l'accoglienza dei randagi, poi annullare il progetto, già approvato e pagato con soldi pubblici, di San Martino e poi, ancora, perdere anni tra ipotesi di "strutture-ponte" ed aree impraticabili, fino al 2005, quando fu scelto il sito di Colle Reciso e si aprì il lunghissimo iter che sta per concludersi? Che il canile si farà non ci sono dubbi. Sono i tempi a preoccupare; infatti, nonostante l'impegno dell'ente presieduto da Della Lucia nel portare avanti il progetto avviato sotto la vecchia Comunità Montana, l'iter per la realizzazione della struttura è continuamente ostacolato da procedure rallentate e ritardi negli adempimenti. Per avere un'idea della lunghezza dei passaggi amministrativi basta ricordare che alla ASL, ente che dovrebbe essere tra i principali sostenitori dell'urgenza e necessità del progetto, sono stati necessari cinque mesi per esprimere il vincolante ed indispensabile parere positivo. Così, finalmente, il Comune di Capoliveri potrà, in tempi brevi, rilasciare la concessione edilizia. Ma, durante l'incontro con i Sindaci elbani convocati dall'Unione dei Comuni mercoledì 10 febbraio, abbiamo appreso che si attendono ancora le deleghe di 5 delle otto amministrazioni per poter accedere ai finanziamenti regionali e ministeriali giacenti ormai da anni ed al mutuo che permetterà di dare avvio alle gare d'appalto per la realizzazione delle strutture. Se le deleghe giungessero in tempi brevi il futuro canile elbano potrebbe (il condizionele è d'obbligo) dunque essere inaugurato, almeno per la parte riguardante la prima tranche dei lavori, prima della fine dell'anno. Il nuovo parco canile (che, non ci stancheremo mai di ricordare, non è una generosa concessione alle pressanti e fastidiose pretese di qualche esaltato animalista, ma un preciso dovere istituzionale, un debito verso la collettività sancito per legge), progettato con la consulenza del Presidente dell'Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Livorno dott. Melosi, sarà una struttura che a pieno regime garantirà l'accoglienza ai randagi elbani e, se si riuscirà ad incentivare l'affidamento degli animali, lascerà anche spazi per una pensione per cani, servizio in più e risorsa economica per i futuri gestori. Allo stesso tempo l'intera area sarà riqualificata come spazio ricreativo e didattico fruibile da tutti, godendo di una posizione panoramica e centrale nel territorio dell'isola. Non si deve dimenticare poi, che le spese di realizzazione e gestione non saranno a carico di una, ma di otto amministrazioni. E che, se il peso relativo agli animali smarriti o abbandonati è finora ricaduto in minima parte sui bilanci dei Comuni è solo perché, tra enormi difficoltà, le associazioni di volontariato elbane hanno accettato di caricarsi TEMPORANEAMENTE di un onere che, moralmente e per legge, deve essere assunto a livello istituzionale. Pensare che ci si possa approfittare della sensibilità e del senso di responsabilità di un pugno di persone che dedicano il loro tempo libero e le loro risorse ad una causa e che questo sistema possa durare all'infinito è un grave errore: la nostra azione, gratuita e volontaria, si basa sul rispetto degli impegni presi dai sindaci elbani verso la realizzazione del canile; nel momento in cui venisse a cadere tale accordo cesserebbe immediatamente la nostra collaborazione. Sollecitiamo quindi le amministrazioni a rispondere il più rapidamente possibile alle richieste dell'Unione dei Comuni ed adempiere finalmente agli impegni assunti con tutti gli elbani.


cani jonas e socio

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