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Dopo la manifestazione dei tralicci serve una Moratoria per il Water Front

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 12 febbraio 2010

Martedì 9 si è svolta a Portoferraio una manifestazione con caratteristiche del tutto atipiche rispetto a quelle che siamo abituati a vedere o alle quali abbiamo finora partecipato. Una manifestazione priva di cappelli partitici, fatta di cittadini di diversa estrazione politica uniti dalla volontà di opporsi insieme ad una scelta sbagliata e estremamente penalizzante per il territorio sul quale viviamo. Un piccolo laboratorio sociale che fa crescere l'esile speranza di vincere questa difficilissima battaglia. Il secondo aspetto rilevante mi sembra sia stato l'aver trovato sulle scale della Biscotteria le otto fasce tricolori dei Sindaci isolani a significare che l'isola è una e, se colpita, riesce finalmente a reagire unita, i confini fittizi dei singoli comuni dimostrandosi per quanto sono, segni di lapis sulla carta, senza più alcun senso reale. Il prof. Tanelli mette in rilievo che Terna, pur avendo tutte le autorizzazioni necessarie, è vincolata ad un Codice Etico che le impedisce di perpetrare abusi ambientali, al di là delle carte di cui è in possesso. Non so dire se sia ipotizzabile, in mancanza di una spontanea adesione di Terna al proprio Codice Etico, una Azione Collettiva dei cittadini in difesa del proprio territorio basata su tale Codice, ma vorrei chiedere ai tecnici del settore una valutazione della possibilità di percorrere tale strada, fermo restando che tutte le possibilità di arrivare all'interramento completo della linea devono essere percorse. Ma un altro aspetto della manifestazione mi ha colpito. L'intervento del Sindaco Peria, che ha chiuso la manifestazione, è stato sostanzialmente un accorato e, non ho motivo per dubitarne, sincero appello all'unità, ad unire le forze per il bene comune. Nel mio piccolo non posso che essere d'accordo con lui. L'unità è l'unica forza di coloro che non dispongono di grandi mezzi economici o di grande potere personale, ma, questa è la sua magia, quando si realizza diventa la forza che può aver ragione di tutte le altre. Mi permetto dunque fare una proposta ai cittadini di Portoferraio e dell'Elba, alle Associazioni che a qualsiasi titolo hanno a cuore il futuro dell'isola e, ovviamente, al naturale destinatario, il Consiglio Comunale di Portoferraio. Una proposta che spero sarà discussa e approfondita senza riserve ma che ha, quale fine primario, la volontà di evitare fra qualche anno, rampogne e manifestazioni, quale quella alla quale abbiamo partecipato qualche giorno fa, contro conseguenze di errori commessi in buona fede da coloro che attualmente ci amministrano. Sicuramente prioritaria data l'urgenza imposta dai tempi strettissimi rimane la non facile battaglia contro le torri di Terna, con l'obiettivo di vincerla e di far interrare la condotta elettrica, ma nel contempo credo sia doveroso tenere conto della lezione. La difficoltà della battaglia sui tralicci ci insegna che la superficialità e la disattenzione costano carissime quando sono in gioco scelte che incidono strutturalmente sull'ambiente. Credo dunque che potrebbe essere non solo opportuno ma necessario sospendere, a mezzo, per esempio, di una una moratoria per un periodo di tempo definito, un anno probabilmente potrebbe bastare, il progetto che si propone di ridisegnare la rada di Portoferraio, chiamato water front. Un anno passa in fretta ma può essere speso per informare, molto più compiutamente di quanto finora non sia stato finora fatto, gli abitanti di Portoferraio e dell'isola delle reali e definitive dimensioni dell'intervento che verrà effettuato, delle ricadute occupazionali che dovrebbe provocare, delle conseguenze che la sua realizzazione comporterà per la rada, per Portoferraio e per tutta l'Elba. Allo scadere della moratoria un referendum consultivo, che, almeno personalmente, ritengo dovrebbe essere aperto a tutti gli abitanti dell'isola, potrà dare il via libera definitivo al progetto o, al contrario, richiederne una radicale revisione. Trattandosi di un intervento non reversibile, morfologicamente strutturale, che andrà a incidere sia sulla vita degli abitanti attuali che delle future generazioni, mi sembra davvero necessario che ogni elbano, di nascita o per scelta, abbia la possibilità di conoscerlo a fondo e possa assumersi la responsabilità individuale di condividerlo o meno.


Rada di portoferraio orizzontale

Rada di portoferraio orizzontale