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Leonardo Preziosi: L'alienazione del patrimonio pubblico nella nostra Isola

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 11 febbraio 2010

Di fronte alle sorprendenti notizie della vendita dell’appezzamento di terreno a Capo Bianco, appena assegnata ad un privato, e dell’asta (il cui bando scadrà lunedì prossimo) prevista per “Villaggio Paese” nell’area mineraria di Rio Marina, dopo la prima incredula sorpresa e lo sdegno immediato, ci sono venute in mente queste parole con cui Antonio Cederna introduceva il suo volume-denuncia nel lontano 1956, ma ancora oggi attualissimo (e dobbiamo essere grati a Francesco Erbani che nel 2006 ne ha curato una nuova edizione): «I vandali che ci interessano sono quei nostri contemporanei, divenuti legione dopo l’ultima guerra, i quali per turpe avidità di denaro, per ignoranza, volgarità d’animo o semplice bestialità, vanno riducendo in polvere le testimonianze del nostro passato: proprietari e mercanti di terreni, speculatori di aree fabbricabili, imprese edilizie, società immobiliari industriali commerciali, privati e affaristi chierici e laici, architetti e ingegneri senza dignità professionale, urbanisti sventra tori, autorità statali e comunali impotenti o vendute, aristocratici decaduti, villani rifatti e plebei, scrittori e giornalisti confusionari o prezzolati, retrogradi profeti del motore a scoppio, retori ignorantissimi del progresso in iscatola. Le meraviglie artistiche e naturali del “Paese dell’arte” e del “giardino d’Europa”gemono sotto le zanne di questi ossessi:indegni dilapidatori di un patrimonio insigne, stiamo dando spettacolo al mondo». (A. CEDERNA, I vandali in casa, a cura di F. Erbani, Bari-Roma, Laterza, 2006, p. 3) Come si legge sul sito dell’Agenzia del Demanio, l’asta riguarda il “Compendio Immobiliare denominato Villaggio paese” di Rio Marina. Esso, ubicato nella ex-area mineraria di Vigneria, è costituito da una superficie di circa 6 ettari con sovrastanti fabbricati civili, industriali, strade e impianti industriali. Il Compendio, in base al Piano Attuativo definitivo, approvato con delibera comunale N. 46 del 19/12/2005, ha destinazione turistico-ricettiva e cubatura realizzabile di circa 45.700 m3. In tale delibera si legge che il Piano Attuativo è stato approvato “per la realizzazione di attrezzature culturali, turistiche e per il tempo libero ad integrazione del Parco naturale e del Parco Minerario.” Benissimo, siamo contenti di tale sensibilità. Come Associazione attenta alla salvaguardia della nostra isola, siamo felici che le Amministrazioni indichino a coloro che vogliono investire sull’Elba che, comunque, si devono rispettare delle regole; in questo caso, regole che si devono integrare con quelle dei Parchi già esistenti. Ci aspettiamo, dunque, che i solerti Amministratori del Comune di Rio Marina, allorquando, prima che le Casse del Comune si siano rimpinguate del 15% del prezzo che avrà offerto l’aggiudicatario dell’asta, si ricordino dell’impegno assunto nel piano attuativo e lo ricordino anche ai responsabili del Demanio. Infatti, come si legge sempre sul bando, al paragrafo “STIPULA DEL CONTRATTO DI COMPRAVENDITA” punto 1. “ la designazione del contraente non vincola l’Amministrazione alla stipula”. E la stipula a nostro avviso deve essere fatta SOLO SE saranno chiari i progetti di sviluppo dell’area o, laddove non sia possibile, perlomeno l’aggiudicatario sappia quali sono le regole che dovrà rispettare. In termini assoluti, non siamo qui a dire “no” a queste operazioni per punto preso, anche perché non ne abbiamo il diritto e perché pensiamo che una rivalutazione seria e responsabile delle aree abbandonate dall’industria non può che aiutare lo sviluppo della nostra isola. Ma il punto è proprio questo: chiediamo la massima attenzione a chi comprerà questa area. Come valutazione di base, dobbiamo dire infine, che da tutto questo traspare la rinuncia sempre più chiara ad un uso pubblico del patrimonio pubblico e, in nome di problemi di bilancio e mancanza di risorse, la dismissione di gran parte di tale patrimonio a favore di privati. Di fronte a tutto ciò, crediamo che da parte della società civile elbana debba nascere una puntuale attenzione contro eventuali ulteriori propositi di alienazione del patrimonio pubblico.


capo bianco demanio

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