Quando il sen. Bosi era sottosegretario non seppe o non volle risolvere i problemi strutturali del Parco Minerario dell’Isola d’Elba. Erano quelle difficoltà, più volte evidenziate dalla presidente del tempo, dovute ai vincoli, talvolta assurdi, di carattere statale e locale. Bosi, seppure fosse un autorevole componente del governo Berlusconi, non seppe o non volle impedire neppure lo spezzatino perpetrato dall’allora sindaco e commissario del Parco Nazionale Barbetti. Nel frattempo sono state cancellate manifestazioni di forte promozione turistica e legati alle risorse del territorio quali i Fiori della Terra, così come il Palazzo del Burò non è più quel centro d’incontro per le università o per i corsi rivolti alle guide turistiche e ambientali e i convegni dedicati alla mineralogia e alla storia delle miniere. Ma quelli, secondo Bosi erano i tempi di “una gestione societaria autoreferenziale, poco dinamica e slegata all'economia locale”. E’ stata affossata, fra mille pretesti, pure la prima e unica ricerca e vendita legale dei minerali da collezione. Intanto sei famiglie rischiano il posto di lavoro e il sindaco Bosi cerca di scaricare le sue evidenti responsabilità sul presidente della provincia. Il povero Kutufà, in tutto questo tramestio, non sa più che pesci pigliare: che anche lui sia rimasto intramagliato nella rete del Bosi?
il Palazzo del Burò miniere Rio Marina