Rinviati a giudizio per il caso capoliverese degli appartamenti ed esercizi realizzati in località Donnuccia-Fonte alle Rose erano ben 44 ,ma al termine della sua requisitoria il P.M. Massimo Mannucci ha avanzato solo 12 richieste di condanna, la più pesante delle quali è riferita all'allora (ed di nuovo) sindaco capoliverese Ruggero Barbetti (due anni e sei mesi di reclusione), a seguire Mannucci ha chiesto un anno di reclusione per l'Architetto Gianni Vivoli, 10 mesi per l'ing. Carlo Alberto Ridi (allora tecnico comunale ed oggi amministratore), così come per i consiglieri Filippo Boreali, Francesca Davoli, Gino Guglielmi, Gian Leone Manganelli, Maria Martorella, Angelo Notarelli, Gloria Puccini e Lido Tallinucci (che in qualità di consiglieri comunali approvarono la variante urbanistica che consenti di edificare in terreno già agricolo 18.000 mc di costruzioni) e 7 Mesi per l'Assessore Andrea Gelsi. Chiesta l'assoluzione per altri tecnici impegnati nell'intervento e per i privati che fruirono della possibilità di realizzare quella che per il P.M. si è configurata come una lottizzazione abusiva. La posizione del primo cittadino nel procedimento era inoltre resa ulteriormente complicata dal fatto che tra i beneficiari della variante c'erano dei suoi congiunti. La sentenza del processo che si è celebrato presso il Tribunale di Livorno è attesa per giovedì prossimo.
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