Quanto dichiarato dal presidennte di Federcaccia di Marciana Marina sugli atti di vandalismo che hanno distrutto cartelli, segnali e segnavia del Parco lungo il Sentiero dei Profumi di Val di Cappone-Crinale della Ripa sono importanti. Vorremmo però far rilevare a Giorgio Frassinetti che le foto del raid vandalico sono inequivocabili, come inequivocabili sono i danni fatti a strutture di valorizzazione dell’ambiente. I cinghiali non estraggono cartelloni alti più di due metri da terra, non li gettano in un fosso distante 50 metri o in una scarpata di una pineta a 20 metri dal punto in cui un manufatto molto pesante è stato divelto. I cinghiali non strappano selettivamente i segnali, non distruggono i segnavia del parco, non ritagliano via (solo) i simboli di Legambiente e del parco con affilati coltelli dalla cartellonistica, non ci scrivono sopra Arcipelago Libero. L’unica cosa che può collegare gli attempati teppisti di Val di Cappone ed i cinghiali è la dimensione del cervello, ma i suini selvatici ne hanno molto di più. Detto questo, è importante che per la prima volta i cacciatori elbani prendono le distanze da atti di questo tipo, è una cosa che Legambiente chiedeva da tempo. Noi siamo convinti che la stragrande maggioranza dei cacciatori elbani siano persone che non farebbero mai cose del genere, ma fino ad ora una minoranza di vandali e fanatici integralisti, come quelli beccati a danneggiare le trappole per i cinghiali del parco, ha distrutto ogni cosa, senza rispetto per nulla. La condanna arriva forse in ritardo ma fa onore a Federcaccia, come l’intenzione di espellere chi si macchia di simili scelleratezze. Legambiente ha già segnalato ai carabinieri il raid vandalico sul sentiero dei Profumi, presenteremo formale denuncia, anche sulla base di segnalazioni che abbiamo ricevuto. Dopo siamo disposti a fare con i cacciatori tutte le iniziative necessarie. Legambiente non ha nessun pregiudizio.
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