Continua a suscitare curiosità (ed insistenti richieste di chiarimenti alle redazioni dei giornali) la storia del "colpo gobbo" dei 110mila euro e passa messo a segno dai quattro giovani portoferraiesi che si sono appropriati della notevole cifra di oltre 110.000 euro (spartendosi successivamente il bottino) prelevandola dalla casa di un concittadino pensionato. Probabilmete a causa della presenza nel gruppo di un minorenne, l'atteggiamento della Polizia di Stato, che pure ha condotto a termine una brillantissima operazione, giungendo alla individuazione dei presunti responsabili ed al recupero della refurtiva in poche ore, si è informato alla massima discrezione. Manca così la verifica diretta di voci circolanti a Portoferraio circa l'identità dei denunciati, che sarebbero di "buona famiglia" (con genitori impegnati nella publica amministrazione, forze dell'ordine etc.) e anche circa un supposto acquisto di capi di abbiglimento per una notevole cifra effettuato da uno di loro, che se confermato deporrebbe paradossalmente a favore dei quattro, almeno nel tracciare il loro profilo psicologico: una "banda del corpo sciolto" costituita da elementi più che adusi al crimine, sostanzialmente rappresentata da dei fessacchiotti che neppure si sono preoccupati di nascondere adeguatamente quanto avevano sottratto, anzi andandoselo a spendere. Resta il fatto che quanto viene contestato a questi giovani compaesani è l'aver commesso un reato serio ed aggravato, che indipendentemente dalle pene che verranno loro comminate, non potrà definirsi certo un bel debutto nella vita matura.
polizia di stato