Dai primi di luglio scorso sono già 300 le richieste di credito delle imprese della Provincia di Livorno a fronte di previsioni pessimistiche in tutti i settori, escluso quello portuale-trasportistico. Le aziende registrano una caduta dell’80% degli ordinativi e se non riprendono i consumi le aziende moriranno. Particolarmente grave il quadro per la Val di Cornia, stante la serietà delle preoccupazioni per il settore siderurgico, con ammortizzatori sociali in esaurimento, e la mancanza di un sistema portuale a livello costiero, nonché per i costi dell’energia, in attesa del terminal gas di Rosignano, e delle difficoltà di accesso al credito. Sulla base di questo quadro la CISL Valdicornia-Elba, per voce del Segretario Francesco Scappini, scende in campo per sensibilizzare il territorio affinché si crei una presa di coscienza diffusa dell’importanza di una risposta di sistema alla situazione attuale che coinvolga, attorno ad un tavolo comune, le parti sociali e le istituzioni locali, dai Comuni alla Provincia. I nodi industriali caratterizzanti il territorio provinciale stanno infatti giungendo al pettine ed in questo momento di scelte cruciali il Sindacato deve costituire un importante riferimento per i lavoratori ed i cittadini, sia in termini propositivi verso gli attori dell’economia locale che informativi. Diversi gli ambiti economici prossimi a scelte importanti: dalla inevitabili ripercussioni che il recente pacchetto normativo governativo provocherà negli assetti societari delle utilities locali per la distribuzione dell’acqua e per l’igiene ambientale, all’imminente svolta relativa ai collegamenti marittimi con l’arcipelago toscano, dalle prospettive del polo siderurgico alle opportunità in ambito portuale, fino alla produzione di energia. Tutti settori strategici per il futuro occupazionale del nostro territorio. Premessa propedeutica ad ogni considerazione sui specifici argomenti: ogni analisi sulla devastante crisi economica in atto mette in luce l’infondatezza delle tesi che magnificano il ruolo del mercato come un meccanismo capace di regolare in maniera equa la società. Ecco quindi come, nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini utenti, sia di vitale importanza che la spinta verso la privatizzazione forzosa del capitale delle utilities per i servizi locali di rilevanza economica trovi il Sindacato e le istituzioni locali pronti a far valere le ragioni di un capitalismo associativo che torni a mettere al centro la cultura del lavoro e della persona, intendendo quest’ultima sia nell’accezione di lavoratore che di fruitore di tali servizi.
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