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La CISL sulla sanità elbana e sui gravi problemi del suo personale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 29 gennaio 2010

Il 26 gennaio c.a. si è svolta presso il P.O. di Portoferraio l’Assemblea dei lavoratori della CISL FP del comparto sanità. Un incontro voluto dalla segreteria provinciale di Livorno per incontrare i lavoratori dell’Isola D’Elba che operano in sanità. All’incontro hanno partecipato il segretario generale CISL di Livorno Lando del Pia e il segretario aziendale della ASL6 Francesco Redini, che da qualche mese si occupa direttamente della sanità pubblica dell’Elba. Al centro dell’incontro temi importanti per i lavoratori: - il rinnovo del contratto nazionale 2010-2012 e la riforma della contrattazione - il contratto integrativo aziendale firmato il 18 gennaio 2010 - le novità legate alla legge 150/2009 sulla riforma della pubblica amministrazione - le novità sulle nuove fasce orarie per la malattia L’incontro è stato importante anche per ascoltare i lavoratori e le problematiche che affliggono la sanità elbana, e che da tempo non trovano soluzioni adeguate tali da far lavorare serenamente e in sicurezza e che di conseguenza rischiano di incidere sulla qualità dei servizi erogati. Primo fra tutti la cronica mancanza di personale, che porta a carichi di lavoro impropri, a turnazioni a volte fantasiose e alla riduzione dei servizi (vedi lo spostamento di un infermiere della psichiatria dal territorio all’ospedale). Da tempo la CISl chiede che l’Elba abbia un’attenzione particolare, per esempio trovando delle forme che incentivino i lavoratori a rimanere, evitando che ogni due o tre mesi si assista alle migrazioni verso il continente o verso altre aziende. Ma come rimanere se l’Azienda non assicura il servizio di foresteria o non partecipa in qualche modo alle spese di viaggio e di alloggio in una località che vede, essendo turistica, prezzi per le abitazioni più cari che altrove. Forse la ASL6 potrebbe imparare da altre aziende su come fidelizzare i propri lavoratori, come viene fatto sapientemente in altre regioni. L’Azienda sembra sorda ai continui richiami dei sindacati ad affrontare una riorganizzazione dei servizi che non tenga conto solo di tagli al bilancio e accorpamenti, ma che abbia come primo obbiettivo servizi e lavoro di qualità anche in una realtà particolare come l’Elba, dove i cittadini e i lavoratori hanno gli stessi diritti. Il vivere e lavorare in un isola non può essere sinonimo di minori diritti. Vorremmo che la velocità con cui la nuova direzione aziendale ha messo in campo la nomina di nuovi primari, nuovi consulenti e nuovi cantieri, venisse applicata nell’affrontare i problemi concreti, reali e importanti di chi deve far funzionare i servizi: infermieri, operatori socio sanitari, amministrativi, tecnici addetti ai servizi ecc. A tutt’oggi aspettiamo una convocazione che abbia all’ordine del giorno una riorganizzazione che invece in modo strisciante i lavoratori si trovano a subire sotto forma di accorpamenti, chiusure, tagli, mancate assunzioni. I lavoratori della sanità elbana sanno di poter contare sul sostegno concreto e attento della CISL, sindacato radicato sul territorio dell’isola, ma al tempo stesso collegato con la realtà provinciale, regionale e nazionale; sanno che essere iscritto alla CISL vuol dire appartenere ad un sindacato di quattro milioni e mezzo di lavoratori, sindacato che sa contrattare, contrastare ma soprattutto ottenere risultati concreti e positivi per i lavoratori e per la cittadinanza.


ospedale 3

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