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Incontro alla festa dell’Unità: “Gli immigrati tra noi, questi sconosciuti”

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 08 settembre 2003

Più che un dibattito sui massimi sistemi, l’incontro di sabato alla festa dell’Unità è risultato una riunione di lavoro, come spesso accade negli incontri tra donne, che solitamente si muovono per qualcosa di concreto. Infatti erano presenti donne che, per il loro lavoro o il loro impegno politico e sociale, avevano qualche esperienza sull’argomento, ed hanno portato il loro contributo di conoscenza e di proposta su un problema che purtroppo è emerso all’attenzione della società elbana in circostanze vergognose. Si è parlato in particolare della condizione delle donne immigrate, di quelle provenienti dall’est europeo, donne forti, in genere colte, la principale risorsa economica per i loro paesi di origine, ma spesso sottoposte a ricatti e ignare dei loro diritti soprattutto in un lavoro, quello domestico, in cui è difficile fissare dei limiti di orario e di mansioni . Le donne provenienti dai paesi di fede musulmana, che sono qui con la propria famiglia, hanno invece problemi derivanti da una concezione in cui la donna è proprietà dell’uomo, padre o marito, che può decidere della sua vita e spesso le impedisce qualsiasi forma di integrazione con la società esterna. Partendo da queste prime analisi, emerse da esperienze personali e da verificare con dati alla mano, sono stati individuati alcuni bisogni, anche questi certo da verificare, ma sui quali appare realisticamente possibile intervenire: la consapevolezza per le donne immigrate dei loro diritti di cittadine e di lavoratrici nel nostro paese e la conoscenza della lingua italiana, come primo strumento per vivere consapevolmente e liberamente fra noi. Pertanto si sono individuate due azioni concrete da intraprendere. 1. L’istituzione di uno sportello, specificamente rivolto alle donne immigrate, itinerante, cioè che si sposti nei vari paesi dell’isola, vista la difficoltà di movimento delle utenti. Questo può essere realizzato anche attraverso un ampliamento dei vari sportelli già attivi sul territorio (presso il sindacato CGIL, presso la cooperativa sociale Arca, presso il Centro per l’impiego) coinvolgendo i comuni perché mettano a disposizione degli spazi idonei. 2. Corsi gratuiti di alfabetizzazione e di educazione alla cittadinanza presso il maggior numero possibile di comuni dell’isola, proponendoli come priorità al Comitato locale per l’educazione degli adulti, organismo rappresentativo che dà un indirizzo alle politiche della formazione permanente e presentando un progetto per poter attingere ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo. L’impegno immediato è quello di prendere contatto con le istituzioni da coinvolgere. L’appuntamento per le persone presenti e per chi fosse interessato ad occuparsi del problema è fra circa un mese, per un incontro in cui rendere noti i dati dell’immigrazione sul nostro territorio e fare il punto della situazione. Nel frattempo chi volesse rendersi disponibile o dare qualche idea può telefonare alla sede del sindacato CGIL 0565.930014 e chiedere di Jessica Muti.


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