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1° corso di Biowatching dell’Arcipelago Toscano.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 26 gennaio 2010

E’ partito dall’Elba il 1° corso di Biowatching dell’Arcipelago Toscano. Biowatching vuol dire osservare la natura in tutte le sue forme: grandi ambienti, habitat, flora e vegetazione, insetti e aracnidi, anfibi e rettili, mammiferi e uccelli. Dopo una serata introduttiva di illustrazione del biowatching tenuta da Francesco Mezzatesta presso la sala consiliare del Comune di Campo per gentile concessione dell’Amministrazione, il giorno successivo i partecipanti al corso guidati dai volontari Francesco Mezzatesta e Franca Zanichelli, hanno effettuato la prima escursione naturalistica per mettere in pratica quanto appreso il giorno precedente. Il percorso individuato prevedeva di salire da S. Piero verso Piane al Canale – Pietra Murata e Le Macinelle. Si trattava di verificare le tecniche di osservazione della biodiversità tramite l’uso del binocolo (di cui ogni partecipante era obbligatoriamente dotato), la consultazione dei manuali di osservazione e l’annotazione delle osservazioni sul taccuino di appunti . E’ stata una giornata fortunata perché le osservazioni sono state tante, alcune delle quali anche molto importanti. Si è cominciato con un’osservazione floristica di felci antichissime come il Polipodio sui muretti ruderali, dedicandosi poi ai diversi habitat naturali presenti. Da ambienti seminaturali prossimi al paese ad habitat di macchia con alberi sparsi regno di Fringuelli e Cince. Qui, nella macchia bassa, la prima osservazione doc: forse una rara Magnanina Sarda vista per un attimo. Si tornerà a controllare. Poi nella macchia di Erica l’altra Magnanina, quella più comune, emetteva il suo tipico schiocco facendosi anche vedere e fotografare. Ancora tra gli uccelli una coppia di Poiane, approfittando della bella giornata, si dedicava ai primi voli nuziali mentre un falchetto Gheppio stava fermo in aria come un elicottero per osservare possibili prede compiendo il movimento di ali detto dello ”spirito santo”. A terra le prime fioriture dello Zafferano e dell’Arisaro, mentre per gli insetti veniva scoperta una ooteca (contenitore di uova) della Mantide religiosa e sempre tra gli insetti le mai ferme Cicindele. Tra i rettili la calda giornata permetteva di osservare sui muretti diverse lucertole muraiole mentre nelle zone più umide si facevano sentire anche gli anfibi con l’inconfondibile verso della Raganella tirrenica. Durante la sosta per rifocillarsi presso Pietra Murata ecco l’osservazione ornitologica più interessante: un gruppo di Sordoni. Si tratta di tipici uccelli di montagna che nidificano sulle catene montuose ma che d’inverno scendono di quota; nel nostro caso i Sordoni avevano deciso di passare l’inverno all’Elba e probabilmente di riprodursi in primavera sulle parti più alte e rocciose dell’Isola. Una vera e propria chicca naturalistica! Infine, nell’incredibile scenario di pura bellezza delle Macinelle nei pressi del bellissimo caprile, si è assistito al tocco finale: uno splendido esemplare maschio di Albanella Reale faceva bella mostra di se mostrando le bianchissime ali bianche orlate di nero. Il grande rapace del centro e nord Europa scende d’inverno sud per svernare e sceglie anche le isole dell’Arcipelago Toscano per passare i mesi più freddi per poi a primavera tornarsene a nord. Un incontro che ha visto tutti i binocoli dei presenti puntati simultaneamente verso il profilo della montagna creando un forte entusiasmo. Alla prossima puntata!


cicindela insetto biowatching

cicindela insetto biowatching