Lo ha deciso il Consiglio di Stato: d’ora in avanti le concessioni demaniali scadute andranno all’asta. Sarà il miglior offerente ad aggiudicarsele. Questo perché il concessionario e chi spera di subentrare siano messi nelle stesse condizioni. Ci si appella, in sostanza, ai principi di parità di trattamento che garantiscono la libera concorrenza tra gli operatori del settore. Saranno i Comuni, secondo quanto deciso dal Consiglio di Stato a decidere al momento della scadenza delle concessioni demaniali, se rinnovarle o metterle all’asta. Quindi, se una licenza è in scadenza ed esistono 2 contendenti, la concessione demaniale sarà affidata a quello che fa l’offerta migliore: in altre parole i due contendenti verranno giudicati a pari merito. Quello che fa rabbrividire i gestori è che “il concessionario di un bene demaniale non vanta alcuna aspettativa al rinnovo del rapporto” e il “diniego non necessita di ulteriore motivazione”. Vista l'imminenza della nuova stagione balneare, il gruppo consiliare Liberi, fortemente preoccupato dell'inerzia dell'attuale compagine amministrativa e della mancanza di un qualsiasi piano spiagge, si pone il problema del futuro delle attività commerciali presenti sulle aree demaniali, e sulle aree pubbliche. vista la delibera di giunta che prevede la rimozione annuale dei fabbricati precari entro il 31\10 di ogni anno. In particolare si chiede se esiste la volontà del mantenimento di tali strutture, che, adeguatamente regolamentate, potrebbero riqualificare i nostri arenili e, contemporaneamente, offrire maggiori servizi al nostro turismo balneare. Bisogna infatti tener presente che la quasi totalità delle nostre spiagge è priva di servizi e questo non può più essere tollerato in un'isola che vive di un'economia turistica. Bisogna considerare anche che, alla luce dei nuovi intenti governativi che prevedono la vendita delle aree demaniali, decine di famiglie che derivano il loro reddito da tali attività, non concessionate, ma autorizzate annualmente, rischiano di essere messe in ginocchio da un'eventuale decisione di non rinnovo dell'autorizzazione. In particolare vorremmo che l'Amministrazione si pronunciasse in modo chiaro sui seguenti punti: Quale sarà la sorte di tali strutture precarie e spesso mancanti dei requisiti fondamentali che possano consentirne la regolarizzazione? Quale sarà il futuro economico di quelle famiglie che vivono di queste attività nel caso di un provvedimento negativo da parte dell'Amministrazione? Quale sarà la percentuale di spiaggia libera di cui la cittadinanza ha buon diritto di usufruire? Come si prevede di coniugare i due opposti interessi? A giugno sarà un anno che la Giunta Barbetti si è insediata in Piazza del Cavatore. Sarà pronto per quella data, coincidente anche con l'inizio della buona stagione un Piano spiagge in grado di soddisfare le aspettative dei cittadini? Discuterà in maniera seria nel prossimo consiglio comunale gli interventi più idonei da adottare? Come sempre ci aspettiamo che ogni decisione sia presa tenendo conto solo dell'interesse di tutti,ricordiamo che questo e il secondo intervento del nostro gruppo che denuncia la totale mancanza di una seria regolamentazione , di un protocollo di intesa tra gli operatori del settore, della creazione di un apposita commissione per la sanatoria di questo difficile e fondamentale problema, che ormai è un male che si sta incancrenendo,volutamente trascurato, utile solo a tenere gli operatori balneari in condizione di voluto precariato,e i nostri turisti nell’assoluta mancanza di servizi.
lido di capoliveri panorama spiaggia