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Apprendistato a 15 anni: meno scuola per chi non ce la fa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 22 gennaio 2010

Legambiente “Non si risolve così l’inadeguatezza del sistema scolastico” “Mentre nella maggior parte dei Paesi europei l’obbligo di istruzione è esteso a 18 anni e le indagini nazionali ed internazionali sollecitano maggiori investimenti per aumentare il grado di istruzione della popolazione ci troviamo di fronte ad una proposta che affronta il problema della demotivazione degli studenti e dei precoci abbandoni con una scorciatoia che non risolve l’inadeguatezza del sistema scolastico ad accogliere e formare adeguatamente i ragazzi più deboli, dal punto di vista socio-culturale.” Così Vanessa Pallucchi, responsabile Legambiente Scuola e Formazione ha commentato l’approvazione alla Camera dell’emendamento al DDL sul lavoro che prevede per i ragazzi di 15 anni la possibilità di assolvere nell’apprendistato l’ultimo anno dell’obbligo di istruzione, fissato a 16 anni. “Se il Governo intendesse affrontare seriamente il problema degli abbandoni scolastici e delle difficoltà di apprendimento degli adolescenti – ha aggiunto Pallucchi - farebbe bene a rivedere la struttura dei nuovi bienni delle scuola secondaria in fase di approvazione, rafforzandone il carattere unitario, la valenza formativa ed il tempo scuola. Ma dovrebbe anche provvedere a ridurre i tagli alle risorse e al personale che rendono sempre più difficile per le scuole attivare percorsi di supporto agli studenti più demotivati ed in difficoltà. La normativa attuale, incompatibile con i contenuti dell’emendamento, è che tutti i ragazzi conseguano al termine dell’obbligo di istruzione quelle competenze chiave di cittadinanza che l’Europa ci chiede per formare cittadini consapevoli e capaci di affrontare le sfide del XXI secolo: per fare questo non serve meno scuola ma una scuola diversa e qualificata, più ricca di risorse e competenze professionali, che sia in grado di attivare un proficuo rapporto con il mondo del lavoro e dell’impresa, senza rinunciare al suo compito educativo e formativo di istituzione pubblica.”


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