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A sciambere dei mustelidi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 21 gennaio 2010

CON LA PRESENTE SONO A CHiEDERE AL SIG.GIULIO MORTULA, NONCHE' FORNAIO DI MARCIANA MARINA, DI CESSARE QUESTO STILLICIDIO DI IMMANI CAZZATE CHE ORMAI PUNTUALMENTE INVIA ALLA REDAZIONE DI ELBAREPORT, PER DIVERSI VALIDI MOTIVI. IN PRIMO LUOGO NON HA ASSOLUTAMENTE RAGIONE, MA TANTO SEMBRA DAVVERO DI BATTERE L'ACQUA NEL MORTAIO....LA SECONDA E PRINCIPALE E' CHE STA FACENDO FARE UNA BRUTTA FIGURA A TUTTA LA "DINASTIA" DEI MORTULA. NOI MORTULA SIAMO DI NORMA ABBASTANZA INTELLIGENTI, CULTURALMENTE PREPARATI E IMPEGNATI SOCIALMENTE. TRA I MORTULA CHI E' FOTOGRAFO, CHI ALBERGATORE, ABBIAMO AVUTO LA FAMOSA PROFESSORESSA MORTULA CHE GENERAZIONI DI ELBANI INTRODUSSE ALLE SCIENZE MATEMATEMATICHE, IO MI OCCUPO DI TEATRO....INSOMMA ABBIAMO LE CARTE IN REGOLA PER ESSERE INDIVIDUATI COME PERSONE...NORMALI. MA CHE ORA ARRIVI LUI E SCIUPI TUTTO NON CI STO. PUNTO, COME SCRIVE SERGIO ROSSI. SALUTI MORTULA GIOVANNI Che dirti Giovanni? E' commovente questa tua difesa di una schiatta quella dei Mortula che come i paralleli Martorella traggono il loro nome dal nobile mustelide che il volgo appella Mardola (martora) ma nella vita ci vuole pazienza: gli omonimi (così come i parenti) ci capitano non ce li scegliamo, e come ebbi a scrivere in altra occasione, cosa dovrei dire io, che mi ritrovo in doppia omonimia con un parlamentale legaiolo, un giornalista forcaiolo più (per la legge dei grandi numeri) un molto più che probabile stuolo di perniciosissime fave lesse? Magari ci sarebbe da riflettere sugli effetti collaterali e perversi del fenomeno comunicativo attraverso il web che così come amplifica le nostre capacità di conoscere e di confrontarci con idee originali e brillanti, magari pure espresse in buon italiano (o lingue diverse), ci porta sullo schermo pure delle gigantesche minchiate piene di orrori financo ortografici. Ti faccio un esempio: un giorno un fornaio (toh!) ferajese colto da disappunto nel vedere che i suoi lavoranti battevano (a suo parere) la fiacca, sedendo di tanto in tanto sui sacchi di farina, scrisse e appese un cartello, che fu diligente copiato da una "merda" e affisso anche al Bar Roma. Nell'avviso si poteva leggere: "ESSE VERAMENTE PREIBITO STIANTASSI ARALLA INSU LE BALLE DELA FARINA EEEEEEE!!!!!" (per i non cultori delle parlate elbane "è severamente vietato mettersi sull'imbraca sedendo sulle balle della farina"). Se vivesse oggi avrebbe a disposizione una gigantesca lavagna per inveire contro la pelandronaggine e non si periterebbe di farlo e perché troverebbe sicuramente qualcuno più ignorante di lui che commenterebbe: "Come sei ganzo te!" perché viviamo in un mondo in cui l'apparire e l'avere contano infinitamente più dell'essere e della propria ignoranza si può menare vanto. Ieri Maria Stella Entero Gelmini in pratica ha ridotto l'obbligo scolastico dai 16 a 15 anni, mostrando qual'è la geniale strategia per risparmiare che ci serve questa scervellata piombata per "meriti speciali" sulla poltrona di ministro dell'istruzione. In tutti i paesi del mondo (più poveri inclusi) si estendono i tempi di formazione scolastica e universitaria in berlusconolandia (col voto di Giulietto ci pare per sua stessa implicita ammissione) si diminuisce l'obbligo a quelli che (chi controllerà poi?) andranno "a bottega". Cosa c'entra questo con l'oggetto del contendere? C'entra, e come se c'entra !


martora mardola scura

martora mardola scura