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Unità di crisi per la scuola in Regione per la proposta di legge per le piccole isole

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 16 gennaio 2010

Una delegazione dell'Unità di Crisi per la scuola elbana è stata invitata a partecipare ad un incontro con il Presidente della 5^ Commissione del Consiglio Regionale, Enzo Brogi, lunedì 1° febbraio a Firenze per avviare un percorso di concertazione con la Regione Toscana in merito alla proposta di legge per le piccole isole elaborata dal Comitato. L'aveva promesso Gianfranco Simoncini, assessore regionale all'istruzione, intervenuto nell'affollata assemblea svoltasi nella sala consiliare di Portoferraio i primi di dicembre, presenti genitori, insegnanti, dirigenti scolastici, politici tra cui Matteo Tortolini del PD, il sindaco di Rio Elba Danilo Alessi, l'assessore portoferraiese Jessica Muti e altri. Simoncini si era impegnato a mettere a disposizione il suo ufficio per una formulazione ulteriore della proposta di legge avanzata dal comitato Unità di crisi sulla scuola elbana per dare stabilità al personale scolastico nelle piccole isole. Grazia Mazzei e Luciano Giorni nella stessa assemblea avevano esposto la situazione isolana “Siamo un movimento libero- avevano detto- esaminiamo le criticità esistenti nei plessi del nostro territorio e formuliamo proposte risolutive. I problemi sono aggravati dalla controriforma Gelmini". Oggi un primo risultato del grosso lavoro di studio e di contatti svolto dall'attivissimo comitato. Questi i contenuti della proposta di legge che era stata inviata a tutte le autorità competenti, dal Ministero della pubblica istruzione, agli Enti locali, alle autorità scolastiche, al Vescovo. 1. Attivazione di un piano pluriennale di assunzioni. Risulta evidente che il miglioramento dei processi di apprendimento nonchè la continuità didattica possono essere assicurati soprattutto attraverso una congrua permanenza dei docenti nella scuola di titolarità. Intervenire con un piano pluriennale di assunzioni permetterebbe una copertura dei posti vacanti e una stabilizzazione del personale precario evitando il continuo “turnover” di personale. 2. Inserimento dell'opzione di riconferma del posto assegnato. Sempre nell'ottica della razionalizzazione e dell'ottimizzazione delle risorse, un docente dovrebbe avere la possibilità di chiedere che il posto assegnatogli gli venga riconfermato nel successivo anno scolastico. Tale richiesta dovrebbe dare diritto ad una precedenza sul posto da assegnare o ad un punteggio aggiuntivo per quella sede. 3. Istituzione di un piano di formazione del personale. Ottenuta una stabilizzazione pluriennale del personale, in base anche ai precendenti punti 1 e 2, occorre investire sulla formazione del corpo docente con sistemi di sperimentazione guidata, in particolar modo per il personale di sostegno, in modo che si abbia una concreta ricaduta positiva sull'insegnamento.


mamme scuola media

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