egregia redazione di elbareporter...... con questa sono a chiedervi di rettificare le accuse rivolte ai partecipanti del "capodanno all'elba in 4x4 "...in quanto da me guidati nelle strade aperte alla circolazione e non dentro il parco ,come viene asserito nel vostro articoletto..... noi non siamo ne delinquenti ne tanto eco-terroristi..ma amanti della natura........infatti noi passiamo ,dove ci e consentito,senza recare danni alcuni al bellissimo territorio..... ai signori di leganbiente ,invece di stare su internet a cercare foto,andassero a cercare chi ,del parco,fa discariche a cielo aperto........ cmq ci sono sentieri ,come la segagnana,che vanno dalla montagna al mare senza entrare in zone protette.... queste sono le strade che noi abbiamo percorso: m.orello......m. calamita..(anello che fa tutto il giro ed arriva alla fattoria)....m. castello...segagnana e forcioni..... sono a vostra disposizione per ripercorrere tutte le strade e farvi vedere che danni,apparte quelli gia esistenti,non ne abbiamo fatti... per quanto riguarda il sig. antonio cinghiale ...le saremmo grati ,se non volete incorrere in denunce x la privacy, di occcoltare le targhe o addirittura cancellare l'articolo...in quanto non veritiero ...noi sul tambone, zona dentro il parco, non ci siamo passati...quello che si vede in foto e la strada che parte da campo e arriva a forcioni... colgo l'occasione x salutare e spero che non ci siano piu interventi come questo...... distinti saluti Mortula Giulio........elbano da 34 anni Gentile Signor Giulio Consenta a chi è elbano da 62 anni di darle qualche consiglio. Iniziamo con il "capiculare" gli "argomenti" esposti nella sua missiva partendo dalla richiesta di cancellazione (o come lei scrive "occoltamento" delle targhe) pena la possibilità di "denunce x la privacy". Questo è un giornale serio anche quando " si ruzza", su Elbareport non si scrivono "articoletti" e per chiedergli una rettifica occorre avere ottime e comprovate ragioni. Se lei (unitamente ai suoi compari) vuole trascinarci in giudizio accusandoci di aver violato la privacy (ed il reato sarebbe stato compiuto pubblicando alcune delle immagini di una manifestazione ricavate da siti raggiungibili liberamente dove gli stessi supposti violati ne ostentano un centinaio) faccia pure, ma dubitiamo che l'istanza possa essere presa in seria considerazione da qualcuno che abbia anche una minima dimestichezza con la legge e superi positivamente la prova dell'etilometro, trattandosi chiaramente di una auto-violazione. Sempre per quanto ci riguarda (Legambiente se lo riterrà opportuno le risponderà per proprio conto, così come il Parco che è tirato in ballo) sul fatto che siate passati dove è consentito o meno ai fuoristrada, non aggiungiamo niente a quanto scritto negli articoli già pubblicati fino a questo numero: a nostro avviso LE VOSTRE STESSE FOTO DOCUMENTANO PASSAGGI DOVE LE NORME NAZIONALI E REGIONALI VIGENTI NON CONSENTONO IL TRANSITO NON ESPRESSAMENTE AUTORIZZATO DI VEICOLI, noi quindi al momento non rettifichiamo, signor Mortula, un beato piffero, e giriamo per il giudizio anche le sue ultime ricostruzioni a chi di competenza, per quanto riguarda vincoli sulle ZPS e genericamente sulle aree forestali, ma anche a chi compete il controllo sui demaniali arenili. che valuterà. Una cortesia siamo a chiederle: quello di farsi interprete verso i suoi amici padani ed in particolare presso quell'ammazzasette che si firma BJ71, che ci dileggia come collettività chiamandoci Buffoni, Toscani Piagnoni, frustrati da letture del Tirreno al bar (si vede che a Colico leggono tuti il Times), che sindaca sui nostri comportamenti in camera da letto (?) e che si dichiara divoratore di cucurbitacee poiché mangia al mattino i cocomeri ambientalisti verdi fuori e rossi dentro e che non definiamo "popone lecchese" come meriterebbe, del nostro invito ad andarci di scartina (anche col mangiare i cocomeri che talvolta restano sullo stomaco e possono provocare forti mal di pancia, a proposito di coliche). Veda signor Mortula chi le scrive è un anziano, tanto da ricordare un tempo in cui chi si fosse permesso come questi signorini di venire a prendere per i fondelli, dopo aver discutibilmente fatto il comodo suo, a casa nostra, in luogo di trovare amabili guide poteva più probabilmente incappare in "quello della mela" che lo frullava in mare vestito. Trattamento non dissimile da quello che ancora in questi giorni subirebbe dai nostri più fieri fratelli corsi, così spesso invocati dalla schiera degli antiparco di cui ella ci pare organicamente parte. In ultimo decliniamo il suo invito a ripercorrere in un "sopralluogo" i "sentieri" (come dice BJ) dell'allegro capodanno colico, non aggiungiamo danno a danno.
Capodanno fuoristrada 10