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Imprenditoria femminile, via libera ai finanziamenti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 15 gennaio 2010

Tutto pronto per la prima misura regionale che faciliterà l'accesso al credito agevolato per l'imprenditoria femminile. Misura che, attivata mediante FidiToscana, fa parte di un più globale intervento per l'attuazione della legge 16/2009 sulla cittadinanza di genere, con l'obiettivo di promuovere l'impresa delle donne, ma anche di tutelare e valorizzare meglio le donne dentro le imprese. Tutto questo anche mediante la firma di alcuni specifici protocolli di intesa che sono stati annunciati questa mattina dal vicepresidente Federico Gelli, titolare della delega alle pari opportunità nel governo regionale, in una conferenza stampa a cui ha partecipato anche la presidente di Confindustria Antonella Mansi. «I dati dimostrano una crescita quantitativa e qualitativa dell'imprenditoria femminile nella nostra regione, anche in campi da cui la donna era tradizionalmente esclusa – ha sottolineato Gelli – È una tendenza importante anche perché questo si traduce in un apporto di creatività e innovazione di cui abbiamo bisogno. Per questo sono convinto che attivare misure come queste non risponde solo a obiettivi di pari opportunità, significa puntare anche a una migliore competitività della nostra economia, soprattutto in una fase di crisi come questa. E questo è un segnale anche al governo nazionale, visto che da anni non viene più finanziata la legge 215/1992 con in suoi interventi sull'imprenditoria femminile». Da una recente ricerca realizzata dal settore statistica della Regione emerge che proprio l'accesso al credito è quello avvertito con più forza dalle donne imprenditrici. Facilitazioni e opportunità in questo senso sono richieste dal 58,2% delle imprese al femminile in Toscana. Proprio questa consapevolezza è alla base della nuova misura. “Per dare attuazione alla legge in tempi rapidi abbiamo inserito questa opportunità di credito agevolato all'interno del pacchetto già avviato dal governo regionale come misure anticrisi» sottolinea Gelli. Sono previsti 780 mila euro da qui al giugno 2010, risorse che serviranno a concedere garanzie su finanziamenti a fronte di investimenti effettuati dalle micro e piccole imprese con prevalenza femminile. Nei prossimi giorni, ha tra l'altro annunciato Gelli, sarà firmata un'intesa con Unioncamere per la qualificazione professionale delle donne, che prevede azioni di informazione e orientamento, formazione avanzata, particolarmente in fase di start up (anche con azioni di “mentoring”, cioè di accompagnamento di un'imprenditrice esordiente da parte di un'imprenditrice affermata), ma anche la creazione di una rete che consentirà di condividere informazioni sulle opportunità di busin ess e il consolidamento delle attività di monitoraggio (tutto questo con risorse ammontanti a 176 mila euro, 96 mila delle quali regionali) L'impegno del governo regionale punta anche all'abbattimento dei problemi relativi alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. «Un problema che ovviamente riguarda anche le imprenditrici, il 40,7% delle quali, per esempio, ritiene importante un orario flessibile in entrata o in uscita o comunque avere a disposizione tempi diversi della città – sottolinea Gelli – ma ovviamente questo è un problema che riguarda tutte le donne lavoratrici. Un problema che intendiamo affrontare proprio grazie a quanto previsto dalla nostra legge sulla cittadinanza di genere». Nei prossimi giorni, tra l'altro, sarà firmato un protocollo con l'università di Pisa che per avviare un percorso di altra formazione per donne e uomini responsabili della gestione delle risorse umane in aziende pubbli che e private, finalizzato a promuovere la valorizzazione delle differenze di genere in ambito lavorativo. SCHEDA Ecco i dati delle ultime indagini sulle imprenditoria femminile Crescono le imprese delle donne, i problemi restano Più difficoltà nell'accesso al credito e nella conciliazione dei tempi di Paolo Ciampi Firenze Cresce in Toscana l'imprenditoria al femminile, rimangono le difficoltà legate per esempio all'accesso al credito e alla conciliazione dei tempi. Questi sono i dati che emergono dalle ultime ricerche relative alle imprese delle donne in Toscana. L’indagine semestrale realizzata da Unioncamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio conferma che anche nel 2008 è stato positivo (+0,2%) il tasso di crescita dell’universo delle imprese guidate da donne. L'incremento &e grave; stato vistoso in particolare in settori “maschili” quali le costruzioni (+8,5% ) e le attività immobiliari (+6,8%). In Toscana sono 97.110 le donne imprenditrici, pari al 23,4% del totale delle imprese, dato leggermente superiore (+0,2%) al dato medio italiano. Dalla recente indagine regionale risulta che ben il 54,6% ha dichiarato di non aver avuto difficoltà in fase di avvio, ma questa percentuale crolla al 32,1% quando ci si riferisce alle “difficoltà attuali”. Il 26% delle intervistate hanno realizzato miglioramenti e innovazioni negli ultimi 2 anni (di esse il 45% ha introdotto innovazioni del prodotto). Tra quante hanno fatto questo ben il 59% ha aumentato il suo fatturato. Il 57,7% delle intervistate ha la percezione di maggiori ostacoli per le donne imprenditrici rispetto ai colleghi uomini. Al di là dei problemi di conciliazione del lavoro con le esigenze della famiglia e dei figli (il 65,5% dichia ra di dover pensare da sola all'organizzazione della casa, il 49,2 alla cura dei figli) ci sono ostacoli che investono direttamente l'impegno professionale. In particolare, il 39,2% registra una minore fiducia da parte dei fornitori e dei clienti, il 20% ritiene che le banche siano più restie a concedere prestiti e finanziamenti, il 18,1 registra una maggiore difficoltà a coinvolgere soci. Per quanto riguarda il problema della conciliazione dei tempi, il 40,7% delle imprenditrici ritiene importante un orario flessibile in entrata o in uscita o comunque avere a disposizione diversi tempi della città (il 22,5% richiede orari scolastici conciliabili con il lavoro). Molto forte l'esigenza di avere servizi per la prima infanzia (31%), ancora più forte quella di avere servizi per i propri figli (compreso asili e scuole) vicino al posto di lavoro (lo richiedono il 42,7%), cosa a cui andrebbe aggiunto un 9,2% che auspica “tempi rapidi per raggiungere il posto di lavoro” e un 7,7 che vorrebbe poter lavorare a casa o nel centro di telelavoro più vicino a casa.


Donne al lavoro scultura

Donne al lavoro scultura